Commento all’articolo di Luca Gerotto…

Art. di Luca Gerotto 14.3.20

COMMENTO all’articolo:

1)   IN UN PAESE CIVILE, qual’è il costo del SSN, in rapporto al PIL?

Non certo il valore attuale (6,5% PIL, dice costui). Ma questo 6,5% è tutto a  spese dello stato (NOI) o comprende anche la spesa out-of-pocket (circa 35 miliardi/anno)?

Secondo noi sanitari un paese civile (UE + etc) dovrebbe spendere circa il 7,2% del PIL per avere una sanità decente.

Ce accorgiamo in tempi di Coronavirus: mancano letti di degenza, mancano letti di terapia intensiva, mancano medici e sanitari vari.

2)   Nei fatti, i tagli economico-sanitari che avrebbero dovuto toccare le 7 Regioni in deficit, sono ricaduti anche sulle regioni virtuose (Veneto, Lombardia, E. Romagna, Toscana, Friuli-V.G., TN-BZ..) con le conseguenze odierne.

3) Dice costui che i ..”servizi sanitari non sono peggiorati…”…evidentemente non conosce i tempi di attesa…

4)   Non sa leggere i dati: se la spesa per il lavoro dipendente nel SSN è passata dal 35% del totale (anno 2002) al 30% del totale (anno 2019) ci sono almeno 2 motivi, che costui non sa.

IL GOVERNO NON HA STIPULATO 4 contratti collettivi della Sanità (buco nel 2005, buco nel 2008, contrattino nel 2009, buco nel 2012 e nel 2015, contrattino nel 2018 con postumi nel 2019) e NON HA RIMPIAZZATO I SANITARI ANDATI IN PENSIONE (10.000 medici e 25.000 infermieri).

5)   L’aumento dei consumi intermedi (2002=20,3% della spesa totale; 2018= 29,8% della spesa totale) è certamente legato ai farmaci costosi (che sono necessari, per l’esplosione delle malattie oncologiche e infettive) ma anche ad un aumento di altri consumi, che mi piacerebbe venissero precisati.

Nel frattempo un mucchio di farmaci già “gratuiti” è diventato a pagamento, passando dalla Fascia A alla Fascia B.

Tutto questo ci dice che ora, dopo la buriana del Coronavirus, dovremo RISTRUTTURARE IL SSN DALLE FONDAMENTA.

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario dei pensionati veneti autonomi (APS Leonida)

 

I DATI SUL COVID-19 BALLANO… 11 marzo 2020

NON SO QUANTI SE NE SIANO ACCORTI, MA…..  i dati relativi a questa maledetta infezione dovuta al COVID 19 ballano.

Capita da alcuni giorni che i dati ufficiali del Ministero Salute o dell’ISTITUTO SUPERIORE di SANITÀ siano diversi da quelli diffusi ufficialmente da Zaia e C.

Oggi è successo nuovamente, sui dati del 10/03/20.

Secondo i saloni centrali, le infezioni venete – alla data del 10/03/20, ore 18:00 – erano 856.

Invece i giornali veneti di oggi dicono che erano 913.

Ciò ovviamente modifica il totale nazionale degli infettati, che salirebbe infatti dall’ufficiale 10.149 al “nostro” 10.206.

Ci si chiede : ” …quanti altri dati regionali saranno/sono errati” ?

Comunque sia, valutando l’andamento dei dati veneti, che allego, si osserva un progressivo aumento dei guariti e una progressiva riduzione della percentuale quotidiana di crescita dell’infezione.

Un piccolo segnale di speranza?

TERQUE, QUATERQUE, TESTICULIS TACTIS….

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario dei pensionati veneti autonomi (APS Leonida)

TABELLA COVID-19 in VENETO 11.3.20

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GENTE di ALTRA TEMPRA

di Stefano Biasioli – mercoledì 11 marzo 2020

Mi sono chiesto, da giorni, come si sarebbero comportati, in presenza del COVID-19, alcuni personaggi che non ci sono più, purtroppo.

GIOVANNI XXIII, non avrebbe di certo chiuso le Chiese, ma avrebbe invocato, quotidianamente e pubblicamente, la Vergine Maria e i Santi, per una protezione contro questa piaga virale.

Nei secoli passati, le pestilenze venivano combattute anche con le energie positive, spirituali, generate dal richiamo alla fede, alle pratiche religiose, alla lotta individuale contro i pericoli.

Si invocavano Dio, la Madonna e i Santi : in particolare San Rocco, patrono contro le pestilenze, a partire da quelle nel Lombardo-Veneto  (Gemona, Venezia, Brescia), negli anni 1476-1479.

Pochi lo ricordano, in questi giorni. Tra questi, Marcello Veneziani (Libero, 10 marzo, pag.14), un vescovo francese (Pascal Roland), l’Abate di San Zeno di Verona (monsignor Gianni Ballarini).

Ma non il Papa attuale, che se ne sta rinchiuso in Vaticano.

Giovanni XXIII ha fatto cadere il muro di Berlino. Il Papa attuale ha solo creato confusione, con il suo populismo anti-frontiere e con la sua prassi, ben lontana da quella della “chiesa, una, santa, cattolica, romana”. Per questo, invito a leggere il volumetto scritto dal Cardinale Robert Sarah (Dal profondo del nostro cuore), un Cardinale che viene dall’Africa e non dai palazzi romani.

SANDRO PERTINI, Francesco Cossiga, Bettino Craxi

Un presidente dal passato “inquieto” ma decisionista. Un altro presidente, sopravvissuto alle brigate rosse e a Gladio. Infine Bettino, “cazzuto” per Sigonella ma poi distrutto (!?) dalla frenesia di quelli di mani pulite.

Tutti costoro, avrebbero affrontato il COVID-19, dando carta bianca a UN COMPETENTE, trasformandolo in COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA.

Avrebbero scelto, insomma, uno comeGUIDO BERTOLASO, medico infettivologo, esperto in catastrofi.

L’ATTUALE PRESIDENTE della REPUBBLICA, cosa farà ?

Resterà inerte come papa Francesco o SI BATTERÀ PERCHÉ QUESTO GOVERNO PASTICCIONE SI AFFIDI TOTALMENTE A GUIDO BERTOLASO ?

Ah, saperlo ! Intanto “i buoi sono usciti dalla stalla”…..Ma si può ancora mettere una pezza a questa catastrofe sanitaria, chiamando al capezzale le persone giuste.

NB) Passata la buriana, Qualcuno si renderà conto che il modello del SSN (datato 1978) è VECCHIO ????

COVID-19 ALCUNE RIFLESSIONI

di Stefano Biasioli – martedì 10 marzo 2020

Abbiamo fatto il liceo classico e siamo medici. Abbiamo  fatto parecchi lavori scientifici e abbiamo quindi dovuto elaborare alcune statistiche delle casistiche raccolte. Ma non siamo statistici di professione. Comunque sia, ci siamo dilettati a fare alcuni calcoli sul COVID 19, in Italia e in Veneto.

PREMESSA

Poiché siamo in Italia, non c’è certezza dei dati. Ad esempio, Borrelli – 09/03/20, ore 18 – diceva  che in Veneto i casi positivi erano 744 mentre per Zaia erano 771.

Noi, i conti, li abbiamo fatti sui dati di Zaia.  771 positivi, 221 ricoverati- di cui 61 in rianimazione- 21 deceduti, 529 a domicilio.

 RISULTATI

In Veneto, sono stati effettuati 16.041 tamponi, con una positività del 4,8%.

I soggetti in terapia intensiva (T.I.) sono il 7,91% dei positivi e lo 0,38% dei testati (dei sottoposti a tampone).

L’aumento % medio dei positivi (ultimi 3 gg) è del 15% giornaliero.

Se questo andamento si confermasse, in Veneto, tra 6 gg si raggiungerebbe il valore massimo dei soggetti positivi : circa 1.466 positivi, su una popolazione veneta di 4,9 milioni di abitanti.

In altri termini, se la positività dei tamponi è pari al 4,8% su 16.041 tamponi e se l’aumento percentuale dei positivi è pari al 15% giornaliero,

l’equazione 16.041: 4.900.000 = 4,8: x  da come risultato 1.466.

Tetto teorico massimo di veneti infettati, raggiungibile in 6 gg (1466-771=695 soggetti in più); (+ 90% : +15% = 6 giorni).

Se questi conti fossero corretti (ma la teoria confermerà la prassi o no ?) in Veneto il PICCO della virosi avverrebbe Domenica 15 Marzo 2020.

Sarà cosi ?

CONSIDERAZIONI FINALI

Se i dati fossero corretti, se il comportamento dei veneti fosse “corretto”, se in virus in Veneto fosse danneggiato dalle nostre abitudini alimentari (quelle che Toscani ha voluto mettere alla berlina) e dalla nostra efficienza sanitaria-ivi incluso il decisionismo di Zaia, allora ci aspetterebbero solo pochi giorni per arrivare al picco di infettati e poi tornerebbe, un po’ alla volta, il sereno.

Sarà così ?

Lo vedremo. Mi piacerebbe che i nostri vescovi – invece di usare le chiese come se fossero “stadi chiusi”- facessero tridui contro questa pestilenza e chiedessero l’intercessione della Madonna. Come si è sempre usato fare nei secoli dei secoli, in Veneto e non solo in Veneto.

Ma, si sa, oggi la religione è marginale, anche tra i preti.

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario APS-Leonida
Past President CIMO

COVID-19

Il Covid-19 ha fatto gioire il presidente Inps, Tridico e fatto piangere la consorteria dei ladri e degli zingari.
Perché?
Perché muoiono tanti pensionati.
E perché con la gente in casa si riducono i furti.
Anche i ladri chiederanno la cassa di integrazione?
” Lenin”

ESSERE LEONIDA NEL MARZO 2020

Cari Associati, troverete sotto a queste considerazioni alcune  riflessioni di Stefano sulla vicenda del COVID-19.

Siamo evidentemente una categoria a rischio, non tanto per colpa del COVID-19 quanto per la diffusa imbecillità dei nostri politicanti. Infatti:

  1. Siamo pensionati;
  2. Siamo Over-65 e molti di Noi sono Over-80;
  3. Siamo nonni e padri di ragazzetti che non possono andare a scuola;
  4. Il governo oggi ci ha diffidati ad uscire dalle nostre case;
  5. I 5Stelle l’altro ieri ci hanno detto che non dovrebbe esserci più permesso di votare;
  6. I conti dell’INPS dicono che noi abbiamo regalato allo stato 51,524 MLD di tasse nel 2018;
  7. quelli di Noi che hanno anche una pensione ENPAM hanno regalato all’ENPAM stesso circa 160 min di euro nello stesso anno, con poco riscontro sull’aumento della pensione individuale.
  8. Infine, come è stra-noto, siamo e saremo taglieggiati dalla legge 145/2018.

Ci fermiamo qui, ma questi sono almeno 8 buoni motivi per continuare ad essere iscritti alla Nostra APS-Leonida, anche per l’anno 2020.

Con gioia Vi diciamo che, ad oggi, ben 154 di Voi hanno già rinnovato l’iscrizione alla Nostra Associazione.

Ci auguriamo che questa scelta venga confermata anche da altre centinaia di Voi!

Un abbraccio aTutti, a 2 metri di distanza !!!!

Roberto Mencarelli e Stefano Biasioli

CORONAVIRUS: ITALIA, ITALIANI

Articolo di Stefano Biasioli – mercoledì 4 marzo 2020

 Ne ho abbastanza. Ne ho abbastanza di numeri, di comparsate televisive da parte di politici, tecnici, presunti tecnici. Ne ho abbastanza di gente incompetente (almeno nel 75% dei casi) che parla di una nuova influenza di cui sappiamo poco o nulla. Ne sapremo di piu’, tra mesi, quando questa “peste moderna” sarà passata. Peste moderna ? Sono abbastanza vecchio da ricordarmi gli oltre 3500 morti (alcuni dicono 5000) prodotti dall’asiatica; sono abbastanza vecchio da ricordarmi gli incubi indotti dall’HIV, anche nei soggetti sessualmente “consapevoli”, e di quelli prodotti dalla SARS e dalla peste suina.

Ma adesso si sta esagerando. Sono medico, ma non sono virologo e non mi hanno mai appassionato le malattie infettive anche se ( essendo nefrologo) in tutta la mia vita professionale ho avuto a che fare con Epatite B e C, con pazienti immunodepressi (trapiantati e non) e con pazienti massacrati dalla sindrome nefrosica.

Mi fido del noto virologo padovano che, da almeno un mese, sostiene che il Coronavirus-19 era tra Noi almeno da Novembre/Dicembre 2019  e che ci sono già 2 varianti del coronavirus attuale (COVID 19). Concordo sul fatto che il vaccino arriverà a patologia scomparsa, forse non prima dell’autunno 2021.

Concordo con i consigli sanitari diffusi, ogni ora. Sono quelli di una normale igiene e quelli legati ad alcune abitudini “civili”, spesso desuete.

Ho apprezzato ed apprezzo il decisionismo di Zaia e Fontana, non posso esimermi dall’osservare che il  governo nazionale ne ha combinato di cotte e di crude, spargendo il panico tra i “vecchietti ed i vecchi”, addirittura colpevolizzati di esistere. I fatti sono pochi, le incertezze molte. Per questo, ricordo pochi numeri e faccio alcune domande, banali banali.

Dove sono i governanti che hanno tolto alla sanità italiana, in 10 anni, 37 miliardi di euro? Dove sono i politici che hanno portato la spesa sanitaria italiana dal 7,4% del PIL (anno 2009) al 6,3% del PIL (anno 2018), mentre in Francia e in Germania la spesa sanitaria è oggi superiore al 9% del PIL ?

Dove sono i politicanti che hanno ridotto il numero dei posti letto ospedalieri da circa 200.000 (anno 2010) a circa 160.000 (anno 2019), ossia da 3 posti letto per mille abitanti a 2,7 per mille abitanti? Chi ha fatto queste scelte, quando la UE aveva un valore medio di 3,7 posti per mille abitanti ?.

Chi ha deciso di ridurre i posti letto in terapia intensiva da 324/100.000 abitanti (2007) a 275/100.000 abitanti (anno 2013)…ossia ad un numero di posti letto intensivi pari al 44% circa di quelli della Germania?

Chi ha fatto il sordo nei confronti dei medici sindacalisti (tra i quali il Sottoscritto), che – durante le trattative del CCNL 2002-2003- hanno, inascoltati, urlato che ci sarebbe stata, dopo 10-15 anni, una carenza di circa 10.000 medici e di un numero imprecisato di infermieri?

Adesso, non si pianga sul latte versato. Mancano posti letto nelle rianimazioni; soprattutto manca personale sanitario. Non secondo me, ma secondo il Prof. G. Bertolini del Mario Negri (studio Prosafe Margherita) se ogni medico deve seguire più di 4 posti letto intensivi, la mortalità aumenta dell’8%.

Ogni taglio economico alla sanità pari al -0,9% del PIL può causare un aumento importante della mortalità (+0,8%). Ad esempio, nel Sud d’Italia, nell’anno 2015, sarebbero morte 244 persone in meno, se fossero stati rispettati gli standards ospedalieri!

244 morti in meno. Il Covid, ad oggi, ha causato, INDIRETTAMENTE e NON DIRETTAMENTE, 55 decessi, in tutta Italia.

Ho un grande rispetto per i malati e per chi muore. Se non l’avessi non avrei fatto il medico e, soprattutto, non avrei scelto la specialità di nefrologia-emodialisi.

Ma occorre essere seri. Chi non credeva ai vaccini, ora taccia…! Chi pensava che investire in sanità fosse inutile, si vergogni. Chi ha gettato denari pubblici per scopi elettorali e di partito, verrà giudicato, un giorno.

Soprattutto dagli over 65….da quelli che, per Qualcuno, non dovrebbero aver diritto al voto. Mentre sono quelli che hanno tenuto in piedi, con il loro lavoro e con le loro tasse, il welfare italiano.

Sono quelli che, a scuole chiuse, badano ai nipoti e insegnano loro le regole del vivere civile. Regole, oggi, largamente desuete !

P.S.

Passato lo Tsunami del Coronavirus, qualcuno vorrà poi affrontare seriamente il problema dell’inquinamento da PFSAS-PSOA, ampiamente presente nel nostro Veneto?

O aspetteremo che questi “tossici” danneggino i nostri discendenti, compromettendone gli organi vitali?

Stefano Biasioli

Primario Nefrologo in pensione

Segretario APS-Leonida

Past President CIMO

SANITA’ 2020..statistiche.