Ci sono 2 Giudici a Berlino!!!

Nei giorni scorsi Vi avevamo dato notizia della ORDINANZA con cui la Dottoressa Khelena Nikifarava (C. Corti Toscana) – in qualità di Giudice unico delle pensioni – aveva dichiarato “rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale”, sollevate dal ricorso di un Preside senese (Marco Panti), e relative ai tagli sulla rivalutazione, causati anche dalla Finanziaria 2023 (prima finanziaria del governo Meloni), in aggiunta ai tagli prodotti dai governi precedenti.

Il giorno 15/09/24, un’altra buona notizia: una seconda ORDINANZA di RINVIO alla C. Costituzionale è stata redatta dal Giudice della C. Conti Campana, Dr. Michele Menichini. Analoghe le motivazioni che hanno portato alla immediata trasmissione degli atti alla C. Costituzionale.

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Numeri sulle pensioni contro i catastrofisti demografici

Di Alberto Brambilla, Presidente Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali
(articolo del 2/09/24 – ma pubblicato nel sito di Itinerari Previdenziali oggi).

Il nostro sistema pensionistico è davvero insostenibile nell’attuale quadro demografico? In realtà, i numeri descrivono una previdenza capace di reggere, ma a patto di attrezzarsi per tempo e mettere un freno ad anticipi, decontribuzioni e assistenzialismo.

Le nuove previsioni dell’Istat sul futuro demografico dell’Italia, aggiornate al 2023, hanno gettato nello sconforto tutti quelli che, anziché pensare ai gravi problemi che assillano il nostro Paese e cercare di risolverli, preferiscono paventare i rischi legati alla diminuzione della popolazione. È comprensibile per la gran parte dei maggiori influencer (politica, media, sindacati, Chiesa e così via), perché affrontare i problemi che ci assillano oggi intanto è complicato e bisogna studiare, poi è anche impopolare: fa perdere voti e consensi. Perché farsi del male? Meglio fingere di strappare le vesti perché la popolazione diminuisce….

… continua a leggere ⇒ ItinerariPrevidenziali_12-9-24_Numeri sulle pensioni contro i catastrofisti demografici

C’è ancora un Giudice che crede nella lettera e spirito della Costituzione vigente e la rispetta

Finalmente, dopo tanti “rigetti” da parte delle Corti dei Conti regionali adite dai nostri associati pensionati (Venezia, Trieste, Bolzano, Brescia, Roma, ecc.), la Corte dei Conti Sezione giurisdizionale per la Regione Toscana ha pronunciato la Ordinanza n. 33/2024 (decisione presa in Camera di Consiglio il 20/03/2024 e depositata in Segreteria il 6/09/2024), a firma Dott.ssa Khelena Nikifarava, in qualità di Giudice unico delle pensioni, in cui, a seguito del ricorso di un  Preside in pensione che lamentava i ripetuti tagli (in particolare nel 2023) alla rivalutazione delle pensioni in godimento di maggiore importo, dichiara rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art.1, c. 309, della legge 29/12/2022, n.197 (bilancio di previsione 2023), nonché dell’art. 69, c.1,  della legge 23/12/2000, n. 388 (legge finanziaria 2001),  con riferimento principalmente agli artt. della Costituzione vigente nn. 1, 3, 23, 36, primo comma, 38, secondo comma, e ordina la immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale per le decisioni di merito e competenza.

continua a leggere ⇒ C’é ancora un Giudice_11.09.24 art_Sizia

https://www.startmag.it/economia/pensioni-ecco-le-vere-novita-dalla-corte-dei-conti-della-toscana/?ct=t(RSS_EMAIL_CAMPAIGN)

C’è un giudice a Roma?

Di Stefano Biasioli, 9 settembre 2024

Riassunto delle puntate precedenti. Le Corti dei Conti, di Venezia, Trieste, Bolzano, Brescia, Roma… e via solfeggiando, hanno nei mesi scorsi rigettato – con motivazioni spesso discutibili – i ricorsi di centinaia di pensionati aderenti a FEDERSPeV, APS-LEONIDA e CONFEDIR contro i tagli alla rivalutazione delle loro pensioni, fatti con le leggi finanziarie degli ultimi anni, 2024 incluso.

La stessa sorte hanno subito, a quanto sappiamo, i ricorsi di CIDA, Manageritalia, Federmanager.

Motivazioni discutibili, abbiamo scritto, perché tutte basate su un falso assioma: “…si tratta di pensionati ricchi… poco toccati dall’inflazione. Lo Stato (e l’INPS con Lui) ha bisogno di denaro, data la precarietà dei bilanci e la necessità di tutelare le fasce deboli della popolazione …”

… continua a leggere ⇒ Lenin_09.09.24_C’E UN GIUDICE A ROMA?

Manovra: il rebus pensioni tra Quota 41 light, stop al”indicizzazione e assegno unico

Articolo da Il Sole 24 Ore di Claudio Testuzza

Nell’agone politico, in vista della prossima manovra economica, vi sono tendenze contrapposte anche per le pensioni. Da una parte ogni partito di maggioranza punta a dare risposte al proprio elettorato, ma dall’altra parte le casse vuote impongono un doloroso bagno di realtà…

continua a leggere… ⇒ Sole24Ore_2.9.24_Il rebus pensioni tra quota41 light-stop indicizzazione e assegno minimo

La febbre delle pensioni e lo studio di guaritori

Stampa, 31/08/24 – Sezione Lavoro pubblico e privato – Autore: Elsa Fornero

Stampa_31.8.24_La febbre delle pensioni e lostudio di guaritori

Nostro “commentino”

Cari Leonida, se aveste dei dubbi sui motivi della nostra associazione, leggete questo articolo della solita Fornero e incacchiatevi!
Mette in dubbio la congruità delle nostre pensioni e non parla dei tagli (passati, presenti e futuri) che ci hanno fatto e ci faranno.
Terque quaterque…

Pensieri per “benpensanti” e per “governo serio”

di Stefano Biasioli

Fa un caldo “boione”, giornali, Tv e mezzi informatici sono pieni di notizie e notiziole da brivido. Pensieri in libertà di politici, sindacalisti, mass-mediologi di varia estrazione e vario peso.

Non ne posso più. È vero, sono vecchio (81 anni), medico pensionato ma attivo, ex sindacalista medico. Sono un cattolico, che ha sempre votato per il centro-destra, variamente articolato nei decenni.

Sono un Capricorno testone.

Ho conosciuto politici, ministri della salute, governatori (soprattutto veneti). Ho girato gli ospedali italiani per circa 20 anni (le mie “visite pastorali”), dove ne ho viste di tutti i colori. Strutture fatiscenti, primari ammazzati, medici aggrediti e talora feriti, liste di attesa crescenti fino a diventare infinite.

Come responsabile nazionale della CIMO, ho sperato di poter cambiare qualcosa in sanità, partendo dagli errori strutturali del SSN (1978), copiato purtroppo sul modello inglese. Ho combattuto l’aziendalizzazione della sanità del 1996 e la diffusione in Italia del modello sanitario lombardo, ciellino-centrico. Ho combattuto l’abolizione della gerarchia ospedaliera, i concorsi fasulli (perché la scelta era – ed è – sempre del direttore generale in carica), la mancata programmazione dei medici e degli infermieri necessari per tenere in piedi il sistema….

…continua ⇒ Biasioli_Agosto 2024_Pensieri per…