Come Nostre precedenti previsioni il DDL Bilancio 2019 passa da 73 articoli a 115 articoli , come indicato nel Testo che verrà inoltrato alle Camere entro domani 31 ottobre. Nell’articolo si evidenziano alcuni capitoli della manovra, mentre per pensioni e reddito di cittadinanza si conferma la predisposizione di due DDL Collegati.
A cura di Giorgio Landi e Stefano Biasioli…
A proposito dei tagli ai pensionati
Solo i pensionati perennemente «distratti» ed i pensionati dal perenne «nessuno me l’ha detto….» possono pensare che il governo giallo-verde non attenti alle loro sudate pensioni.
DE MAIO VULT ! Mentre Salvini non organizza alcuno sbarramento a tutela delle “cosiddette pensioni d’oro”.
Noi della Federspev, dei Leonida, della Confedir, dei Pensionati uniti d’Italia siamo invece sul limitare del bosco, a controllare il nuovo attacco e a organizzare il contrattacco.
PER CHI NON HA MEMORIA
Noi pensionati della fascia superiore a 5 volte il minimo INPS (circa 2.560 euro) ABBIAMO GIÀ DATO. Si, abbiamo già dato, perché – forzosamente- le nostre pensioni sono state abbattute, dal 1993 al 2018, per 11 anni su 26. Siamo stati costretti dallo Stato a versare «contributi forzosi» per il 46,15% dei citati 26 anni.
Vi ricordiamo le leggi che hanno danneggiato i pensionati: 41/1986; 448/1988; 438/1992; 449/1997; 388/2000; 127/2007; 214/2011; 147/2013; 109/2015. Nove leggi e…forse…ce ne siamo perse anche alcune altre. CONTINUA A LEGGERE
Tabelle di P. Gonella:
CONTRIBUTO_SOLIDARIETA Tab_1_IPOTESI_1°
CONTRIBUTO_SOLIDARIETA_Tab_2_IPOTESI_2°
CONTRIBUTO_SOLIDARIETA_Tab_3_IPOTESI_1°_12%
CONTRIBUTO_SOLIDARIETA_Tab_4_IPOTESI_2°_10%+14%
Le decisioni del Direttivo FEDERSPeV
Il Direttivo FEDERSPeV, riunito ieri nella sede di Via Ezio, 24 – Roma, ha approvato all’unanimità la relazione del Presidente Prof. Michele Poerio (Presidente anche del Forum Pensionati d’Italia) che ha in sintesi ricordato:
- le iniziative del Forum, della FEDERSPeV e dei Leonida degli ultimi mesi, nei confronti del PdL 1071;
- i documenti sul tema pensionistico scritti da molteplici pensionati (tra cui Poerio, Sizia, Biasioli, Gonella…) e da esperti in tema di pensioni (in primis G. Cazzola). Detti documenti sono presenti sul sito FEDERSPeV e APS-Leonida;
- il successo della Tavola Rotonda svoltasi a Verona sulle pensioni (N.B. trovate ampi riferimenti sul sito APS-Leonida);
- l’azione di proselitismo tra i pensionati, in previsione di nuove iniziative legali contro la prossima legge di stabilità.
Tavola Rotonda sulle Pensioni. Verona 20.10.18
È stato un successo la TAVOLA ROTONDA SULLE PENSIONI, organizzata dall’APS-LEONIDA, sabato 20/10/2018, a Verona.
La Sala Convegni dell’Unicredit (Via Garibaldi, 2 – Verona) si è infatti riempita, un po’ alla volta, fino a raggiungere la ragguardevole cifra di 189 presenti. A tutti, è stata distribuita una cartellina con prezioso materiale informativo relativo al tema, tra cui i testi significativi del Dr Giuliano Cazzola (Un regime pensionistico speciale e punitivo), del Dr. Pietro Gonella (Dati conoscitivi macroeconomici dell’INPS), della Dottoressa Antonella Mundo (Memoria sul PDL Camera 1071 e sui PdL collegati) e del Dr. Stefano Biasioli (I nuovi ebrei).
Coordinata dal giornalista economico Antonio Quaglio, la tavola rotonda è iniziata puntualmente alle 10,30.
Dopo il “benvenuto ai presenti” – dato dal Presidente dell’APS Leonida, Dr. Roberto Mencarelliche ha ricordato– “APS-LEONIDA fa parte integrante del Forum Pensionati d’Italia, di cui vedete il logo sul manifesto della Tavola Rotonda. Il Forum è rappresentato qui dal Prof. Michele Poerio, Presidente del Forum stesso, che svolgerà la sua relazione alla fine della giornata…. Del Forum si parla altresì nelle slides di questa Tavola Rotonda, slides che verranno inviate – a richiesta – ai partecipanti alla giornata odierna”, la parola è passata al Prof. Alessandro MAZZUCCO (già Rettore dell’Università di Verona ed attuale Presidente della Fondazione Cariverona) che ha ribadito alcuni concetti, familiari per chi lo conosce…. CONTINUA A LEGGERE
Pensiero del giorno…
A proposito di “Pensioni d’oro” e “Pensioni affini”
Articolo di Stefano Biasioli
Nell’Italia del governo gialloverde non ci sono certezze.
Sui vaccini, sulla TAV, sulla TAP, sul tunnel del Brennero, sul destino del ponte di Genova, sul numero chiuso-aperto in Medicina, sugli effetti (attivi e passivi) della manovra inviata in Europa. Il Comunicato stampa di Palazzo Chigi chiarisce poco o nulla, soprattutto in tema di “pensioni d’oro”.
Di questo vogliamo scrivere. Abbiamo letto e riletto, tra ieri e oggi, decine di articoli dedicati al taglio delle pensioni d’oro.
Una cosa è certa. Che Mattarella ha messo uno stop all’inserimento del PDL 1071 all’interno dell’attuale manovra economica. E , allora, cosa succede dei tagli alle pensioni già in essere? …continua a leggere
I nuovi ebrei…
Non voglio offendere nessuno e tantomeno la comunità ebraica in Italia. Ma lasciatemi fare alcune considerazioni.
Sono nato nel lontano Dicembre del 1942 e perciò non ho vissuto direttamente la dolorosa vicenda degli ebrei europei ed italiani, durante il nazifascismo. Le letture storiche, la narrazione di conoscenti ebrei e la visita al mausoleo di Gerusalemme (Yed Vashem) mi hanno fatto capire il “martirio” del “popolo eletto” durante il ventesimo secolo.
Un martirio nato dallo schifoso “concetto” che gli ebrei fossero una razza impura, che non doveva contaminare la purezza della razza ariana. Una razza impura da trattare così: in un primo momento, da additare al disprezzo della razza pura ( contrassegnando gli ebrei con la stella di Davide) e , poi, da eliminare sistematicamente.
Così è accaduto agli ebrei nordici, dapprima, e poi anche agli ebrei italiani.
Erano i reietti: da additare all’odio, da evitare, da cacciare, da eliminare.
Settanta anni dopo la politica italiana ha identificato una nuova “razza” da indicare al disprezzo e all’odio di una parte della popolazione italica. Dal 2008 in poi i NOSTRI POLITICI ( i nostri governanti di turno) se la sono presa con i “PENSIONATI RICCHI”, additati come responsabili del presunto sfascio pensionistico INPS e quindi responsabili della precaria situazione dei bilanci pubblici.
Da allora, si è fatto montare un generale “malessere” contro i titolari di pensioni superiori a 6 volte il minimo INPS, additandoli al ludibrio incessante nelle più popolari trasmissioni televisive e colpendoli con prolungati contributi di solidarietà (per i titolari di pensioni over 90.000 euro lordi/anno) e mancate/modeste rivalutazioni pensionistiche (per i pensionati con pensioni superiori a 5-6 volte il minimo INPS).
Un dileggio continuo, avallato da una serie di sentenze della Corte Costituzionale e diventato tema della campagna elettorale dei 5S.
Dal 4 marzo 2018 il “DARE ADDOSSO AI PENSIONATI D’ORO” è diventato un tormentone infinito e quotidiano. Con un Vice-Premier (nullafacente nella vita personale) che li ha definiti “PARASSITI” e con la presentazione del DDL (prima) e PDL (ora) 1071 che vuole massacrare le pensioni over 90.000/80.000 (le cifre ballano) euro lordi/anno con TAGLI RETROATTIVI elaborati “alla membro di segugio”, sulla base di parametri
fasulli inventati da “menti insane” e con motivazioni ripetutamente smentite dai tecnici pensionistici di varia estrazione e financo dal settore statistico dell’INPS.
Tant’è. Le vicende finanziarie dell’Italia 2018 sarebbero dovute alle pensioni “d’oro”, considerate regalie non legate ai contributi versati.
Si è così identificata una prima categoria di EBREI PENSIONISTICI, da marchiare con la stella gialla del disprezzo collettivo: no, non si tratta dei milioni di evasori fiscali ma dei pensionati con pensioni nette dai 4500 euro/mese in su. Sono loro da additare alla gogna, sono loro da massacrare. Quanti sono ? Da 75.000 a 100.000 , secondo vari conteggi (Brambilla, Cazzola, Boeri ). Con i soldi sottratti a costoro si vorrebbe (Di Maio e C.) finanziare il reddito di cittadinanza …ma. Ma 150 o 300 milioni di euro non coprono una spesa di 4-8-10 miliardi, spesa variabile sulla base del numero dei “poveri” da aiutare, con i soldi altrui.
PENSIONATI “EBREI “da colpire ad ogni costo. “LO VUOLE IL POPOLO”……” E’ LA MANOVRA DEL POPOLO !”.
Già sentita…..” LO VUOLE DIO….!”.
Ma c’è bisogno di rapinare “ai pensionati ricchi” piu’ denaro. Ed ecco che ieri (14/10/18) lo Sceriffo di Napoli (Di Maio) passa all’idea di mettere mano anche alle pensioni dai 3500 euro in su ( superiori a 6 volte il minimo INPS). Colpendo così non più solo 100.000 pensionati ma alcune centinaia di migliaia di pensionati (da 350.000 a 500.000).
Sono, costoro, i “PENSIONATI EBREI di seconda generazione”. Anche da costoro, “oro alla Patria”… per fare regalie a centinaia di migliaia di italiani, poveri “veri” o “falsi” che siano.
Sia chiara una cosa.
A DI MAIO ed a SALVINI diciamo chiaramente che questi “pensionati ebrei” li aspettano al varco.Della Corte Costituzionale, prima, e delle PROSSIME ELEZIONI, poi. Perché, questi “pensionati ebrei” non se ne staranno con le mani in mano, senza reagire nei confronti di chi (MASANIELLO di TURNO) pensa che, a chi ha vinto le elezioni, tutto sia concesso. A partire dalla violazione delle regole costituzionali e del vivere civile !
Stefano Biasioli
ATTENZIONE ATTENZIONE !!!
… CI HANNO HACKERATA LA E-MAIL DI LIBERO !!!
VI INFORMIAMO CHE 2 GIORNI FA GLI HACKER SONO ENTRATI NELLA NOSTRA E-MAIL (leonidapensioni@libero.it) INTERFERENDO CON LA NOSTRA POSTA ELETTRONICA.
PERTANTO:
- SE RICEVETE “AVVISI STRANI” NON RISPONDETE E CANCELLATE LA E-MAIL METTENDOLA PRIMA NELLA “SPAM”;
- SE VOLETE CONTATTARCI USATE D’ORA IN POI UNA DI QUESTE E-MAIL: info@aps-leonida.com
pensioni@aps-leonida.com
leonidapensioni@gmail.com
la Segreteria
Confedir e Forum Pensionati contrari alla proposta di legge sui tagli alle pensioni perché iniqua ed illegittima
La CONFEDIR ed il FORUM PENSIONATI hanno ribadito in audizione alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati la propria contrarietà alla proposta di legge D’Uva – Molinari che interviene sui trattamenti pensionistici….CONTINUA A LEGGERE
Boeri: “Con quota 100 il debito aumenta di 100 Mld: penalizzate donne e giovani”
(Sintesi dell’audizione del Presidente INPS, presso le Commissioni riunite bilancio di Camera e Senato in merito alla Nota di aggiornamento al DEF, questa mattina 11 ottobre 2018 )
Il presidente dell’Inps in audizione alla Camera: “Dal disegno di legge sul taglio alle pensioni d’oro risparmi inferiori a 150 milioni di euro”
– Il ripristino della cosiddetta quota 100 rischia di portare ad un aumento del debito pensionistico di 100 miliardi di euro e di penalizzare giovani e donne. È il giudizio espresso dal presidente dell’Inps Tito Boeri, nell’audizione alla Commissione Lavoro della Camera secondo cui il pericolo “è quello di minare alle basi la solidità del nostro sistema pensionistico”. “E’ un’operazione che fa aumentare la spesa pensionistica mentre riduce in modo consistente i contributi previdenziali anche nel caso ci fosse davvero, come auspicato dal governo, una sostituzione uno a uno tra chi esce e chi entra nel mercato del lavoro”, ha aggiunto.
“Cento miliardi di maggior debito pensionistico”
“Uscite consentite con un minimo di 38 anni di contributi e 62 di età oppure abolendo l’indicizzazione alla speranza di vita dei requisiti contributivi minimi per la pensione anticipata (a tutte le età) portano ad un incremento nell’ordine di 100 miliardi del debito pensionistico destinato a gravare sulle generazioni future e, già nel 2021 a un incremento ulteriore (oltre la famosa gobba) di circa un punto di pil della spesa pensionistica”.
Inoltre secondo Boeri il ripristino di quota 100 premierebbe gli uomini e i dipendenti pubblici a scapito come detto di donne e giovani. La misura, ha detto, “premia quasi in 9 casi su 10 gli uomini, quasi in un caso su tre persone che hanno un trattamento pensionistico superiore a quello medio degli italiani (e un reddito potenzialmente ancora più alto, se integrato da altre fonti di reddito). Si tratta nel 40% dei casi di dipendenti pubblici che, in un caso su 5, hanno trattamenti superiori ai 35.000 euro all’anno (in più di un caso su 10, superiore ai 40.000 euro)”.
“Donne e giovani penalizzati”
La riforma voluta dal governo “porterà ad avvantaggiare soprattutto gli uomoni, con redditi medio alti e i lavoratori del settore pubblico. Penalizzate invece le donne tradite da requisiti contributivi elevati (quando hanno carriere molto più discontinue degli uomini) e dall’aver dovuto subire sin qui, con l’opzione donna, riduzioni molto consistenti dei trattamenti pensionistici, quando ora per lo più gli uomini potranno andare in pensione prima senza alcuna penalizzazione”. “Pesanti sacrifici – ha aggiunto Boeri – imposti anche ai giovani su cui pesa in prospettiva anche il forte aumento del debito pebnsionistico”.
“Pensioni d’oro, dal ddl risparmi inferiori a 150 milioni”
Il presidente Inps si è soffermato anche sul tema del disegno di legge sulle pensioni d’oro. Il risparmio che potrebbe arrivare dal ddl sarebbe inferiore a 150 milioni e riguarderebbe una platea di circa 30.000 persone. Secondo Boeri questa riduzione della spesa pensionistica solo se il taglio sulle pensioni superiori a 90.000 euro annui facesse riferimento all’intero reddito pensionistico e non alle singole pensioni. La riduzione massima sarebbe del 23% mentre quella media sarebbe dell’8%.