«Povera» ITALIA

15 LUGLIO 2022 – Stefano Biasioli e Pietro Gonella

Le tristi sceneggiate parlamentari ed extra-parlamentari di questi ultimi giorni dimostrano in modo incontrovertibile quanto sia scesa in basso la politica e l’intera categoria dei parlamentari.
Politica e parlamentari sono chiara espressione della decadenza dell’Italia degli anni 2000, una decadenza prima progressiva (soprattutto dal 2011 fino al 2019) e poi esponenziale, sotto i colpi del Covid, della guerra Russo-Ucraina, dell’inflazione galoppante, della crisi energetica.
Il paese boccheggia (e boccheggerà ancora di più in autunno e in inverno) e questi parlamentari si sono permessi – dopo le vicende del Conte 1, del Conte 2 e del Draghi 1 – di distruggere il “mito di Draghi” con orridi proclami pseudo-ecologisti. Non vogliono un inceneritore a Roma, invasa dai cinghiali, dalla sporcizia, dal fetore. Con incendi più o meno provocati e  con diossina alle stelle. Però… “No, l’inceneritore no…!”

Al Nord, inceneritore si, a Roma, inceneritore no. Sono tornati i “duri e puri” del NO PERPETUO. No a tutto, come se il pianeta si potesse salvare perché in Italia: non c’è il nucleare, non si può estrarre gas dall’Adriatico, non si può trattare l’acqua salata.
Ciò che si può fare in Europa e in Israele, non si può fare in Italia, dicono loro, i DESCAMISADOS.
Baruffe fratricide, colla Attak sotto il sedere, ulteriore crisi energetica. Avevano “VINTO LA POVERTÀ” (Di Maio dal balcone mussoliniano)… La realtà è che ci sono almeno 5 milioni di Italiani poveri… Il 10% degli italiani avrebbe un reddito “da fame”.
Ma, loro, pensano alla sedia (in Veneto “caregotto”)… e a salvare la loro pensione…
BRAVI ! Bravi loro e brava alla SFINGE del Quirinale che, per l’ennesima volta, vuol far finta di niente… per continuare così fino alla primavera 2003.
UNA COSA È CERTA
Sono scomparsi gli ASSETTI VALORIALI che hanno contraddistinto la VITA degli ITALIANI nel DOPOGUERRA: TANTA POVERTÀ, diffusa, ma TANTA SOLIDARIETÀ, a TESTIMONIANZA di una DIGNITÀ della POVERTÀ. Dignità incontrovertibile e autentica, oggi sostituita dalla arroganza e dalla protervia del benessere. Non del BEN-ESSERE, che è un’altra cosa.
Siamo abbastanza vecchi da ricordarci la carbonella in inverno e la ghiacciaia in estate. Davvero piccolo, anzi piccolissimo, mondo antico.

È cambiato tutto, in 70 anni. Viviamo in una società dove trionfano il rancore, l’invidia, l’odio altrui e reciproco. In una società che preferisce l’aborto alla natalità, quella natalità “assente” che creerà drammi pensionistici tra una ventina d’anni…Tridico o non Tridico, sarà così…
Già, nel 2050 quanti saranno gli italiani (nativi o registrati come tali) in grado di avere un lavoro discretamente retribuito e di pagare le pensioni alla maggioranza degli italiani, già pensionati perché over 65 anni?

TERQUE QUATERQUE, TESTICULIS TACTIS…… (Scolacciabucchi).

Graffio di LENIN: una Sfinge al Quirinale

 

Stefano Biasioli, 14 luglio 2022

Una quarantina di parlamentari (5 Stelle) e un avvocato dalle dubbie competenze politiche, hanno portato l’Italia ad una ennesima crisi parlamentare, che non migliorerà certo la storia Italica in tempi di pandemia e di inflazione.

Al Quirinale c’è una Sfinge, scelta per la seconda volta dalla larga maggioranza dei parlamentari, di sinistra, di centro e di destra.
Una Sfinge responsabile dei governi Conte 1, Conte 2, Draghi 1 e… forse… Draghi 2.
Vista l’esperienza del primo settennato e di questi ulteriori mesi del nuovo settennato, non ci aspettiamo che la Sfinge ci porti al voto elettorale. Ancora una volta farà di tutto per danneggiare il centro-destra, puntando invece su un nuovo governo “caliente”  che, nella speranza della Sfinge, possa durare fino a marzo-maggio 2023.

Farà di tutto la Sfinge per evitare un voto che porterebbe a una maggioranza relativa del centro-destra in parlamento, maggioranza esistente invece, da anni, nel paese.

Ci auguriamo di sbagliare, ma accettiamo scommesse, a base di “spritz con Select“.

Chi vivrà vedrà !!!

AVVISO ai PENSIONATI

Stefano Biasioli, 13 luglio 2022

 

Questo Paese, l’Italia, è ormai irriconoscibile. Siamo abbastanza vecchi da ricordarci l’Italia del dopoguerra, quella di De Gasperi, del piano Marshall, dell’INA-casa e del piano Fanfani.
Un’Italia che usciva stremata da una guerra idiota (esattamente come quella attuale), con una povertà estrema ma con una solidarietà tra parenti e tra vicini.
La dignità del “vero” povero,  delle lavandaie, dei manovali e dei distributori di carbone (d’inverno) e dei blocchi di ghiaccio per le ghiacciaie (d’estate). La dignità e il grazie sincero di chi veniva a prendersi il “pane secco” ogni lunedì mattina.
Poveri con dignità, in città e in campagna. Ma solidarietà e rispetto. Quella solidarietà e quel rispetto reciproco che sono rari, oggi. Anzi, non da oggi, ma dalla fine degli anni sessanta, per un continuo deterioramento dei rapporti interpersonali, sia alla fine del secolo scorso che nei primi decenni di quello attuale.
Siamo convinti che la pandemia e la guerra russo-ucraina non abbiano fatto che accelerare il progressivi disfacimento delle tradizioni (italiane e europee), il senso civico (individuale e collettivo), la solidarietà tra persone e tra categorie.

Un DISFACIMENTO MORALE, ECONOMICO, SOCIALE
Una decadenza da basso impero romano, che coinvolge l’Europa intera e non solo il nostro Paese. Conseguenze per l’Italia ? Per due anni si sono gingillati con il PNRR, con i soldi regalati (pochi) e a prestito (molti). Spese per la pandemia, motivate e immotivate. Immotivate come i milioni di vaccini inutilizzati e come i banchi a rotelle, invece di acquistare gli apparecchi ad infrarossi in grado di sterilizzare le aule scolastiche. Capi di governo scelti dai Presidenti della Repubblica sulla base di “intuizioni” personali,  trascurando le opinioni (voti) degli italiani e rinviando le scadenze elettorali con motivi fasulli…

… CONTINUA A LEGGERE ⇒ AvvisoaiPensionati_Biasioli_13.7.22

Una proposta innovativa per separare l’assistenza dalla previdenza

… da startmag.it di Pietro Gonella, 9 luglio 2022

L’intervento di Pietro Gonella, già coordinatore dei direttori generali delle Asl venete.

Se, in Italia, c’è una scarsa conoscenza delle “stato”  della PREVIDENZA PUBBLICA (INPS) lo si deve al fatto che solo riviste specializzate pubblicano e commentano le regole generali dell’INPS e i conteggi corretti (entrate/ uscite) della previdenza stessa, separandone gli aspetti previdenziali “puri” da quelli assistenziali. Partendo dai concetti di GPT (gestione prestazioni temporanee) e di GIAS (gestione interventi assistenziali), Gonella ha ribadito il CONCETTO FONDANTE della FEDERSPeV e dell’APS-LEONIDA, ossia che – nel bilancio INPS- vadano chiaramente DISTINTE le VOCI PREVIDENZIALI PURE da QUELLE ASSISTENZIALI. Distinzione di voci e di conteggi economici (entrate ed uscite)…

… continua a leggere ⇒ PropostaInnovativaperseparareAssistenzadaPrevidenza_STARTMAG

«Graffio» di LEONIDA

Finalmente ci siamo arrivati.
Dove?
A  riesumare, rinvigorendola, la “vecchia DC”. No, non mi riferisco a Tabacci, a Scotti, a Casini e agli allievi di Bisaglia. Mi riferisco a Di Maio, all’ex “capo” dei 5 stelle, a colui che – qualche anno fa – aveva orgogliosamente e trionfalmente annunciato di “aver sconfitto la povertà”

Bisogna ammettere che il soggetto in questione ha saputo costruire la sua immagine e la sua carriera (non solo politica ma anche relativa alla vita personale) con grande abilità e con grande astuzia. Facendo il populista è arrivato al parlamento, come fido scudiero del comico genovese. Conscio della sua modestia culturale ha per anni (2009-2018) mantenuto un basso profilo, imparando il congiuntivo e andando alla scuola di Scotti. Quando si è trattato di guidare un governo, si è messo da lato, scegliendo come capo dei 5 Stelle e del governo un avvocato abbastanza famoso a Roma, ma frenato dalla sua vanagloria e dal suo ego. Mentre Conte consumava piano piano il suo presunto carisma, con  drammatiche sceneggiate televisive in tempi di Covid e con decine di DPCM più o meno illegittimi, l’ALTRO se ne stava buono buono, protetto da un ministero che gli consentiva una certa autonomia, pur se zoppicante in inglese….

…CONTINUA A LEGGERE ⇒ GRAFFIO di Leonida_23.6.22_DiMaio

«GRAFFIO» di Leonida

14 giugno 2022

La bassa partecipazione degli italiani ai quesiti referendari sulla GIUSTIZIA e alla TORNATA AMMINISTRATIVA dimostra, per l’ennesima volta, la DISTANZA che INTERCORRE TRA IL PAESE REALE e LE ISTITUZIONI PUBBLICHE.
Il PARLAMENTO e il GOVERNO  non trovano il tempo di sistemare definitivamente il dramma di una GIUSTIZIA messa sotto scacco da frequenti comportamenti “discutibili”, con continui rinvii dei processi, con circa 1000 persone incarcerate ingiustamente ogni anno, con distonia tra Corte Costituzionale (che pretende di legiferare) e Parlamento che (invece di legiferare su temi vitali come il fine vita e di fissare regole chiare contro l’aumento della criminalità) decide di vivacchiare, fino alla primavera 2023. “Salviamo la carèga (sedia)”  è il motto di decine di deputati e senatori “moribondi”, come l’attuale legislatura.

Il PAESE REALE è alle prese con l’inflazione galoppante e con il costo crescente dei beni (alimentari e non) e dei servizi (luce, gas, acqua, rifiuti), e conseguente riduzione del potere d’acquisto di stipendi e pensioni.

Il PAESE REALE vive quotidianamente il CROLLO del WELFARE, a partire da quello SANITARIO, con la sanità pubblica che da “esemplare” (nei decenni precedenti) è diventata “accidentata” (dal 2011 al 2019) per poi crollare drammaticamente, prima sotto i colpi della pandemia e ora sotto la spinta terribile dell’accoppiata  guerra + inflazione.

Noi, che sentiamo quotidianamente i pareri della gente, sappiamo bene quanto alte si levino le critiche dei cittadini “normali” contro lo SPID, contro la barriera telefonica posta spesso dai MMG, contro l’azzeramento delle visite domiciliari, contro la lungaggine delle liste di attesa, contro i tempi infiniti al Pronto Soccorso.
Già, la gente sa che mancano medici e infermieri. La gente sa che la sanità è sottofinanziata. Sa tutto questo ma sa anche che questo governo ha rifiutato i denari europei per la sanità e che questo governo getta soldi nel “reddito di cittadinanza e in varie voci assistenziali”. Con denari regalati a chi non se lo merita e a chi non vuole lavorare, pur potendolo fare.
SA TUTTO QUESTO.
E, COME REAGISCE?
BRONTOLANDO e ASTENENDOSI dal VOTO.

Brontolando, per ora.

Incontro tra APS-Leonida e Associazione Pensionati Bancari di Verona

Questa mattina il Presidente Dott. Mencarelli e il Segretario Dott. Biasioli, hanno presenziato all’Assemblea dei Pensionati Unicredit di Verona che ha deciso all’unanimità di confluire nella Nostra APS-Leonida.

Si tratta di un passo estremamente importante che, per concludersi, avrà bisogno di un supporto notarile (speriamo a breve!)

Comunque sia questo auspicio è stato formulato, di cuore, da Mencarelli e Biasioli.

Ad maiora!

A proposito dell’IVA

 

Stefano Biasioli, Medico – 6 giugno 2022

IO, medico dipendente in pensione, settantanovenne,  sono arrabbiato perché – per me – l’IVA ha sempre rappresentato un  “puro” costo, che il mio tributarista non mi ha mai concesso di scaricare.
Mi sono preso uno sfizio.  Dopo 55 anni dalla laurea, ho deciso di verificare quanto pesi l’IVA sulla mia pelle, in aggiunta alle tasse ordinarie ( IRPEF valutabile sul 47%), legate ad una buona pensione INPS, maturata versando per oltre 40 anni fior di contributi. Contributi che non recupererò anche se arrivassi a 110 anni di vita. 110, non 120 , come quelli promessi da Don Verzè a Silvio Berlusconi…

Bando alle ciance.

Nel corso del mese di maggio 2022 ho pignolescamente tenuto conto di tutte le mie spese quotidiane, escludendo quelle legate all’alimentazione familiare.
Sono arrivato così ad identificare queste uscite (MAGGIO 2022): …

…continua a leggere ⇒ APropositodellIVA_6.6.2022

Chi e come vuole rivoluzionare i medici di famiglia – Startmag

di Giulia alfieri, 01.06.2022

La riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr passa anche dal nuovo ruolo dei medici di famiglia. Ecco cosa ipotizza la norma allo studio del ministero della Salute.

Il lavoro dei medici di famiglia non sarà più quello di una volta. Da liberi professionisti, regolati da una convenzione con il Servizio sanitario nazionale (Ssn), a “para-subordinati”.
Ecco cosa prevede la norma allo studio del ministero della Salute che potrebbe essere inserita come emendamento nel decreto Pnrr 2.
Per ministero della Salute e Regioni, affinché i medici di famiglia si integrino con la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr – dalla quale nasceranno le Case della Comunità – è necessario rivedere il loro ruolo….

continua a leggere ⇒ StartMag.it_Chi e come vuole rivoluzionare i medici di famiglia_Sanità_1.6.22

Il CROLLO della SANITÀ ITALIANA

di Stefano Biasioli, 31 maggio 2022

Ci voleva il COVID per far capire anche agli italiani più sprovveduti che il mito della Sanità italiana pubblica “universale, efficiente, efficace e a basso costo” era un mito fasullo, quanto meno dagli anni 2010 in poi.

Nella realtà – e nei documenti dei sanitari e degli analisti più attenti – dal 1996 in poi le cose sanitarie sono sempre peggiorate, lentamente  ma inesorabilmente.

Dal 1996, ossia dal “fasullo teorema bocconiano” che sosteneva che la sanità pubblica doveva essere retta da prevalenti concetti economici, quali il budget delle unità operative e delle strutture ospedaliere (le “aziende sanitarie” o ASL), quali la dirigenza diffusa (medica o infermieristica) con abolizione delle carriere ospedaliere (assistente, aiuto, primario), con obbligo di contenimento dei costi ospedalieri, arbitrariamente considerati (dai bocconiani) come eccessivi. Per non citare i DRG, su cui chi scrive questo articolo ha scritto decine di articoli e pubblicato alcuni libri, dimostrandone l’assurdità.

Dai contratti (CCNL) ospedalieri del 1998 in poi l’ennesima squalificazione economica per i medici ospedalieri e per il personale sanitario ospedaliero, tutto. Contratti in ritardo, finanziamenti  inferiori alle necessità (tecnologiche e di personale) insufficienti, progressiva contrazione dei letti ospedalieri, assoluta inadeguatezza delle strutture per gli acuti (pronto soccorso, rianimazioni, infettivi, nefrologia-dialisi, trapianti, neurochirurgie, cardiologie interventistiche, su tutti).

IlCrollodellaSanitàItaliana_Biasioli_31.5.22

più articolo pubblicato su StartMag.it il 4 giugno 2022