…notizie dell’ultima ora

(Corsera 6.11.22)

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…Tutta la posta, sottolineano Meloni e Giorgetti, sarà utilizzata per fronteggiare la corsa del gas e dell’energia elettrica. La specifica della presidente del Consiglio è seguita da un’ulteriore precisazione di Giorgetti per chiarire che nella manovra 2023 «qualsiasi intervento di natura fiscale e di spesa previdenziale dovrà essere coperto all’interno dello stesso settore di intervento, altrimenti non rispetteremo l’obiettivo che abbiamo dichiarato di mettere tutte le risorse a disposizione» per le misure contro i rincari energetici.

In pratica, ha sottolineato il Corriere della Sera, “ogni altra misura non potrà avere come copertura il deficit ma dovrà prevedere tagli di spesa o maggiori entrate fiscali. Risorse arriveranno, anticipa Giorgetti, dalla spending review dei ministeri: 800 milioni nel 2023, 1,2 miliardi nel 2024 e 1,5 miliardi nel 2025…..

Agenzie di Rating: rieccole

Link della pubblicazione da:  Società Libera online

di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

Eccole di nuovo. Le tre sorelle del rating ritornano a farsi sentire con le loro superficiali pagelle sull’economia e la politica italiana. La prima è l’agenzia Moody’s e a ruota le altre due, la Standard & Poor’s e la Fitch.

Che l’Italia abbia un debito pubblico elevato lo sappiamo tutti. Così come sappiamo degli altri problemi di carattere politico ed economico. Naturalmente conosciamo anche i lati positivi dell’Italia, tra cui la propensione al risparmio, la capacità imprenditoriale, le sue eccellenze nei campi della scienza, della tecnologia e della cultura in generale. Cose che sono ovviamente neglette dai critici.

Moody’s ripete le stesse, ritrite, litanie degli anni passati. Ad esempio, ci sarà un indebolimento delle prospettive di crescita se non si attuano le riforme, oggi anche quelle previste dal Pnrr. Poi, che le incertezze geopolitiche e la crisi energetica siano un aggravamento della situazione economica e sociale lo sanno tutti gli italiani che pagano le bollette della luce, del gas e l’aumentato costo della vita.

L’agenzia ci “regala” un rating Baa3 con outlook negativo. Ciò vuol dire che l’Italia è all’ultimo gradino dell’investiment grade (livello di affidabilità dell’investimento). In questo stadio le obbligazioni di lungo periodo sono soggette a un moderato rischio di credito, con caratteristiche speculative. Sotto questo gradino c’è il non investment grade, dove i rischi sono più alti, sempre più giù fino alla soglia di vero e proprio fallimento.

E’ intollerabile che le loro valutazioni nei confronti degli stati siano essenzialmente di carattere politico. Quando, però, si erano permesse di mettere in dubbio l’affidabilità dei Treasury bond americani, ricevettero dei sonori ceffoni da parte dell’allora amministrazione Obama e scelsero il silenzio. Non per l’Europa.

I loro rating hanno conseguenze importanti per le finanze e le economie nazionali. Per esempio, un titolo di stato con rating BBB non può essere acquistato e tenuto in bilancio da parte di molte istituzioni finanziarie private, come le assicurazioni e i fondi pensione. Ancora più grave, gli stati e i governi non potrebbero mettere detti titoli BBB in garanzia per ottenere dei crediti, ad esempio da parte della Banca centrale europea. Ciò è contenuto in una direttiva della stessa Bce.

Ancora una volta ci si chiede il “perché” di tanto masochismo da parte dell’Europa e dei suoi governi. Il presidente del consiglio dei ministri, Mario Draghi, conosce meglio di chiunque altro questo problema, essendo stato a lungo presidente della Bce. Aveva perfino sollevato dei dubbi sulla loro affidabilità, ma senza risultati.

D’altra parte non si capisce la ragione per cui si dà credibilità al giudizio di agenzie che nella grande crisi finanziaria del 2008 ebbero un ruolo attivamente negativo. Allora, la Commissione d’indagine del Senato americano aveva sentenziato che esse erano state corresponsabili della crisi, avendo distribuito a man bassa rating altissimi AAA a titoli e derivati finanziari che poco dopo sarebbero crollati.

Con i governi le agenzie non farebbero grandi profitti. Con le imprese private, invece, ne farebbero molti. Il fatto di poter giudicare il comportamento dei governi e degli stati, però, dà loro un enorme potere.

Il loro mercato è sempre florido. Moody’s ne controlla circa il 40%, segue con poco meno S&P e più distante Fitch. Non sorprende che nei loro consigli di amministrazione e comitati direttivi siedano dirigenti provenienti da tutte le grandi banche americane e internazionali.

Esse sono società americane private il cui capitale azionario è controllato da imprese e fondi privati. Per Moody’s, il 13,4 è nelle mani della finanziaria Berkshire Hathway del banchiere e speculatore Warren Buffet, poi vengono i fondi di investimento Vanguard e Blackrock. Questi due ultimi sono anche i maggiori azionisti, ciascuno con oltre l’8%, di S&P. Vanguard e Blackrock, con l’altro fondo SSGA, sono le massime potenze del cosiddetto settore non banking financial insitutions (nbfi), con asset stimati nel 2019 a 14.000 miliardi di dollari e con importanti partecipazioni azionarie nelle maggiori corporation americane.

Le agenzie di rating sono state sottoposte a tante indagini. Ma sembrano più “arzille” che mai. Che cosa manca alle autorità europee per porre dei freni alle loro scorribande? Non vorremmo che queste facessero la parte delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano.

*già sottosegretario all’Economia    **economista

 

Graffio di Leonida, 13/10/2022

Leonida, 13 ottobre 2022

Se il buongiorno si vede dal mattino, quello che è  successo oggi in Parlamento non depone bene per i 3 partiti di centrodestra.

Mal di pancia dei Berluscones
e voto incrociato sulle nomine dei presidenti di camera e Senato.

Per fortuna la Meloni è  la più calma dei 3 capintesta
Speriamo che continui ad essere  tosta tosta tosta.
Per il bene di questa povera Italia.

Graffio di Leonida

Leonida, 10 ottobre 2022

È evidente che l’UE non è in grado di risolvere i problemi energetici europei. Nei fatti, ognuno fa per sé. E allora?

Allora, appena insediato, il GOVERNO MELONI DOVREBBE:

  1. Nominare immediatamente un COMMISSARIO ITALIANO per l’ENERGIA, con pieni poteri in grado di neutralizzare le evidenti resistenze di comuni, provincie, regioni, belle arti e similari in tema energetico. Se l’energia è una emergenza e una priorità, va affrontata immediatamente, anche contro i particolarismi locali (Piombino e similari);
  2. Ordinare la RIAPERTURA IMMEDIATA degli  IMPIANTI di ESTRAZIONE del GAS IN ADRIATICO;
  3. STERILIZZARE l’IVA sui CONSUMI ENERGETICI;
  4. CHIUDERE ECONOMICAMENTE  i CONTRATTI PUBBLICI siglati ma mai applicati;
  5. PAGARE i DEBITI dello STATO ai FORNITORI, di varie dimensioni;
  6. DIRE CHIARAMENTE a GERMANIA, FRANCIA, OLANDA, BELGIO e NORVEGIA che l’ARIA è CAMBIATA e che questo GOVERNO ANDRÀ in EUROPA a SCHIENA DRITTA e non a 90 gradi, come fatto da 11 anni a questa parte, dal PD e dai loro amici!

PENSIONI RICCHE, È FATTIBILE IL RICALCOLO CONTRIBUTIVO?

Da StartMagazine – Economia, 22.09.22

L’intervento di Michele Poerio, Presidente nazionale FEDER.S.P.eV., Stefano Biasioli, Componente Consiglio Direttivo nazionale FEDER.S.P.eV. e Pietro Gonella, Responsabile Centro Studi FEDER.S.P.eV.

Già in precedenza l’On.le Meloni, quale prima firmataria del PdL 310 C (presentato il 23 marzo 2018 e ritirato il 10 ottobre 2018), aveva proposto un ricalcolo delle pensioni superiori a 10 volte il trattamento minimo INPS – al tempo 5.074 euro mensili lordi – con il sistema contributivo, al fine di utilizzare i risparmi di spesa per misure di natura assistenziale.

L’articolo 1 di tale PdL disponeva: “I trattamenti pensionistici obbligatori, integrativi e complementari che garantiscano prestazioni definite in aggiunta o ad integrazione del trattamento pensionistico obbligatorio […] i cui importi risultino superare complessivamente […] dieci volte l’integrazione al trattamento minimo dell’INPS, sono ricalcolati e corrisposti secondo il sistema contributivo di cui alla legge 8 agosto 1995, n. 335”.

Va evidenziato che al tempo la Commissione Lavoro della Camera era a conoscenza (cfr. audizione precedente dell’INPS per l’esame dell’AC 1253, prima firmataria sempre l’On.le Meloni) che per i dipendenti della Pubblica Amministrazione assicurata con l’ex INPDAP non è possibile ricostruire tutta la contribuzione versata durante l’attività lavorativa….

continua a leggere ⇒ StartMag_Pensioni Ricche è fattibile il riccalcolo contributivo_22.9.22

Brevia nr. 35 e 36 da Marco Perelli Ercolini

Brevia 35 del 10.9.2022

Notizie in Breve n 35-2022_Inps e Pensioni – più allegati: 177 Pensioni cosa c’e e non c’e nei programmi el.-StartMag – 180 INPS Mess_3286 del_06sett2022 – 181 INPS Mess_3287 del_06sett2022 – 182 CORTE COST sent_162 30giu2022

Notizie in Breve n 35-2022_Sanità – più allegati:  179 Decreto_Direttoriale n_1375 2sett2022 – 183 CASS sent_12581-2022

Brevia 36 del 17.9.2022

Notizie in Breve n 36_PENSIONI e INPS – più allegati: 184 Quadro normativo diffide TFR_TFS –  185 Guida operativa sull’applicazione art-6 AQN 29lug1999 –187 INPS Circ_100 del_12sett2022 –  188 INPS Mess_3350 del_12sett2022 –  189 INPS Mess_3371 del_14sett2022

Notizie in Breve n 36_SANITA – più allegati:  186 Sanità botta e risposta

 

 

Graffio di Leonida

Mentre ci sono quasi 15 mln di italiani al limite di povertà e gli stipendi si sono depauperati di oltre il 30% e le pensioni oltre questo non hanno più la scala mobile da decenni, ieri il CDM ha tolto il limite di 240 mila euro ai dirigenti pubblici cioè più dell’appannaggio annuale del Presidente della Repubblica.