Il futuro delle “regole per l’Europa dell’euro”

articolo da ilcommentopolitico.net

Il 16 dicembre alle 10 inizierà il Consiglio Europeo, per ora programmato come l’ultimo dell’anno. L’ordine del giorno riguarda l’emergenza Covid, dopo la comparsa delle nuove varianti (ed il progresso dei piani vaccinali dei vari Paesi), la gestione delle crisi e la resilienza, nonché vari temi attinenti alle relazioni internazionali dell’Unione europea (Ue) – dai problemi relativi alla Bielorussia e l’Ucraina ai rapporti tra Ue ed Unità Africana. Tra i vari punti in discussione, ci sono naturalmente quelli attinenti ai prezzi dell’energia.

Non è formalmente all’ordine del giorno, ma aleggerà sulla riunione il tema del futuro di quelle che per semplicità possiamo chiamare le ”regole per l’Europa dell’euro”. Non riguardano tutti i 27 Stati dell’Ue ma i 19 di quella unione monetaria che rappresenta il cuore stesso del processo d’integrazione.

Vennero definite all’alba dell’11 dicembre 1991, quando è stato concluso il negoziato per il Trattato di Maastricht. Da allora sono rimaste essenzialmente le stesse, anche se sono state affinate con vari accordi intergovernativi (di cui il più importante è il Patto di Crescita e di Stabilità); sono state poi “sospese” nella primavera del 2020 a ragione della pandemia. Queste regole (che riguardano la vigilanza delle politiche di bilancio principalmente tramite parametri quantitativi) si aggiungono a quelle pre-esistenti (nate con il “mercato unico” entrato in vigore il 1˚ gennaio 1993) che riguardano “gli aiuti di Stato” in tutti i 27; anche esse sono state “sospese” e sostituite con un “regime temporaneo” a causa della pandemia.

Dopo trent’anni sarebbe stato comunque il caso di fare una verifica, o un “tagliando”, per utilizzare il gergo tecnico. Tanto più che la sospensione ha offerto una pausa di riflessione….

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CONTRIBUTI di SOLIDARIETÀ? Ecco come uscire dal labirinto pensionistico

Di Giuseppe Pennisi, Formiche.net 12-12-2021

Il voto dei pensionati, conta e pesa. E  i “contributi di solidarietà” non fanno che complicare il tema e rendere più difficile la strada verso un sistema previdenziale equo e sostenibile. Il commento di Giuseppe Pennisi

Sta crescendo una nuova rivolta delle associazioni dei pensionati. Questa volta non contro i loro target abituali: il Movimento Cinque Stelle (M5S) ed il Partito Democratico (Pd), ma contro Fratelli d’Italia (FdI) ed in particolare la sua leader Giorgia Meloni, che in passato sono stati, per utilizzare il lessico della geopolitica, loro “alleati naturali” verso cui hanno convogliato la loro potenza di fuoco alle urne e da cui hanno sempre ricevuto supporto in Parlamento.

Il Fattore “P”, ossia il voto dei pensionati, conta e pesa. In Italia ci sono circa 20 milioni di cui circa 7 milioni con trattamenti inferiori ai 1000 euro al mese. Un terzo delle imposte viene pagato da pensionati del pubblico impiego, i quali, però, rappresentano il 17% del totale dei pensionati. Il 90% dell’Irpef  ha di recente ricordato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, proviene da lavoratori dipendenti e pensionati. Sono numeri che contano e pesano nell’agone elettorale….

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Attenti a quei tre!

Di Stefano Biasioli

L’abbiamo ripetutamente detto e scritto. Detto e scritto ai nostri amici pensionati (FEDERSPeV e APS-Leonida) e ai nostri amici della dirigenza pubblica, iscritti a CONFEDIR….

“State attenti a quello che cercheranno di scrivere nel MAXIEMENDAMENTO alla LEGGE di BILANCIO 2022… ci saranno agguati alle nostre pensioni e alla rivalutazione che riguarda le nostre fasce… Massima attenzione fino al 28/12/21 …limite massimo per approvare la legge di bilancio 2022…”
I fatti dimostrano che avevamo e abbiamo ragione.

I FATTI
La Gazzetta Ufficiale del 26 Novembre ha pubblicato il decreto del MEF del 17/11/21 che fissa in modo definitivo il tasso di adeguamento – delle pensioni – all’inflazione, tasso  da applicare dal 1° gennaio 2022. Li ricordiamo:

+1,7% fino a 2.063 euro lordi/mese;
+1,53% da 2.064 a 2.578 euro lordi/mese (in  soldoni, da +35 a + 42 euro/lordi/mese, circa)
+1,275% oltre 2.578 ( in soldoni, da +45 a +73 euro/lordi/mese, circa).

“Evviva! Potrebbe pensare qualcuno. Dopo il blocco del 2020, riprende la rivalutazione!”
Si, ma riprende in ritardo e in modo parziale, visto che – già oggi – l’inflazione supera il 3%…

I FATTI
Nella legge di bilancio 2022 è presente un’ipotesi di TAGLIO delle TASSE, con risparmio teorico annuale di circa 417 euro (per la fascia di reddito da 28.000 a 50.000 euro/annui/lordi), di circa 692 euro (per la fascia di reddito da 50.000 a 55.000 euro/annui/lordi) e di 468 euro (per la fascia da 55.000 a 75.000) nonché di 247 euro (per la fascia successiva).

Tutto bene? NO, perché a questo punto COMPARE IL TRIO LESCANO (PD-LEU-DRAGHI): trio che – nel Consiglio dei Ministri di venerdì 3 Dicembre – PROPONE di TAGLIARE LE QUOTE (alias risparmi teorici sulle tasse) DESTINATE AI REDDITI PIÙ ALTI!
Motivazione? La necessità di contrastare il “caro energia”….

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Breve storia della perequazione automatica delle pensioni

di Michele Poerio

L’intervento di Michele Poerio, segretario generale Confedir e presidente nazionale Federspev

I titolari di pensione, rappresentati dalla FEDER.S.P. e V. (federazione Sanitari Pensionati e Vedove) e dalla Confedir (Confederazione maggiormente rappresentativa della dirigenza pubblica e privata, dei quadri e delle alte professionalità), mio tramite in qualità di Presidente Nazionale e di Segretario Generale, premettono quanto segue:…

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IL Cnel ha un nuovo Segretario Generale

Da pochi giorni il CNEL ha “perso” il Dr. Paolo Peluffo (tornato alla Corte dei Conti come responsabile di Sezione) e ha quindi un nuovo Segretario Generale: il Dr. Mauro NORI.

Si tratta di una persona ben nota nell’ambiente romano. In breve, ha lavorato all’INPS per circa 22 anni, ricoprendo diversi ruoli/fuzioni. È stato Direttore centrale del settore pensioni; è stato Direttore Generale INPS (e, come tale, ha gestito l’incorporazione di INPDAP e ENPALS nell’INPS); ha avuto un ruolo importante quando Tiziano TREU è stato nominato Commissario INPS; è passato poi alla Corte dei Conti; è stato poi Capo di Gabinetto del MEF.

Successivamente è transitato alla CONSOB, quindi è tornato alla Corte dei Conti. Ora il passaggio al CNEL, a proseguire e implementare le linee organizzative tracciate dal Suo predecessore (Dr. Paolo Peluffo), che in CNEL ha lasciato un ottimo ricordo, come persona e come ruolo.

Buon lavoro !