Dai giornali di oggi….

  1. L’Europa ci bacchetta perché il governo nel 2018 ha aumentato il debito pubblico al 132,2% del PIL con ulteriori crescite fino al 2020.
  2. Cottarelli afferma che il rischio concreto di ottobre-novembre è quello di aumento delle tasse e non certamente quello della flat-tax.
  3. Di Maio e Grillo vorrebbero farci credere che il voto elettronico sulla piattaforma Rousseau sia espressione di democrazia e che perciò un voto fasullo possa testimoniare la persistente fiducia dei 5Stelle nei confronti di Gigino.
  4. Sul solito Corriere della Sera, Paolo Mieli auspica che il PD di Zingaretti trovi adesso una intesa con i 5Stelle.

COMMENTINO LEONIDA:

Ma in questo momento in Italia non è che la componente di centro-destra sia maggioritaria ?

E allora che cosa deciderà di fare il signore che siede nelle poltrone del Colle?

MESSAGGIO INPS nr 1926 del 20 MAGGIO 2019…. !!!

Cari Tutti,
Vi trascriviamo la mail che ci ha inviato stamane U. B. un nostro iscritto. Dal cedolino della mia pensione non contributiva di € 110.602,83 rilevo che  mi viene tagliato l’importo annuo di € 4.344,47 pari a € 334,19 mensili.
Quindi non mi viene tagliato il 15% di € 110.602,83  (cioè € 1.659,04/anno), ma ben € 4.344,47/anno pari al 39,28%, oltre il 23% in più!!!
Tutto è dovuto al fatto che viene ricompreso nel tetto complessivo la pensione contributiva che ricordo è calcolata al centesimo sui contributi effettivamente versati, vale  adire che si tratta di un importo che è il risultato matematico/attuariale  del montante contributivo.
Per questo va impugnato il comma 261 della L. 145/2018 che, ricomprendendo nel coacervo pensionistico la/e pensione/i contributiva/e, deforma in aumento le  percentuali di prelievo stabilite dallo stesso comma come ho visualizzato nelle 7 tabelle da Noi elaborate nei giorni scorsi.
Eppure Di Maio e Salvini avevano detto che non sarebbero state toccate le pensioni coperte dai contributi versati, guarda caso quelle dei parasubordinati liquidate  ex L. 335/1995.
È vero che non vengono toccate/ridotte, ma concorrono però – con le pensioni retributive o misto-retributive – a formare il tetto/il complesso dei trattamenti  pensionistici in godimento: È UN VERO E PROPRIO ESPROPRIO.
Un caro saluto, 
Leonida
Testo ricevuto:
Cari Amici,
ho visto le pensioni di giugno 2019:
1.  il tetto è stato fissato più alto di quanto percepito nel 2018 come  da Modello CUD dell’INPS in tal modo hanno aumentato l’iniqua sottrazione!
2. alle pensiomi più basse il calcolo di “n” volte la minima per fregare  l’aggiornamento non hanno tenuto conto dell’aumento delle pensioni minime e della XIV mensilità di giugno.

Ho già diffidato il Direttore Generale dell’INPS, la Sede periferica dell’INPS precisando che questa diffida non può costituire acquiescenza in caso di passaggio  alle “vie di fatto”. Ho chiesto il nominativo del Responsabile dei conti “aritmetici”.

Sono veramente incazzato di fronte a tanta superba ignoranza.

Ho sostenuto che quella di parasubordinato deve essere espunta dal calcolo.

Intanto ho scritto su FACEBOOK.

Buona Notte

U. B.

COMUNICAZIONE

Vi informiamo che DOMENICA 12 maggio alle ore 17:15 andrà in onda un servizio sul Congresso Nazionale FEDER.S.P.eV.  sulla Tv nazionale 7 GOLD (canale 17 del digitale terrestre).

SAVE THE DATE – Attenzione Attenzione… a Tutti i Pensionati del Triveneto

Vi informiamo che la prossima Assemblea dell’APS-Leonida si terrà Sabato 11 maggio 2019 dalle ore 10:00 alle ore 12:30 a PADOVA – (Hotel FOUR POINTS ex Sheraton) uscita PD-EST.

Ordine del giorno:

  1. sintesi sulla situazione pensionistica e sui tagli ai pensionati italiani;
  2. presentazione e consegna della modulistica relativa alle azioni legali 2019;
  3. istruzioni per l’uso;
  4. breve sintesi della situazione contabile dell’Associazione;
  5. modulistica per assegnare il 5×1000 alla nostra Associazione;
  6. varie ed eventuali

VI ATTENDIAMO NUMEROSI e PARTECIPI !

Vi racconto la bizzarra storia di noi medici pensionati (chiamati nuovamente alla leva)

L’intervento di Stefano Biasioli startmag.it – 30.03.2019

L’Italia è proprio uno strano paese. Un posto in cui la memoria storica o è scomparsa o non serve a nulla. Un posto dove le “notizie false ” (ad esempio la modella morta per contaminazione nucleare) prevalgono su quelle vere, messe sempre in angolo, reiette.

Adesso, finalmente, la politica ha preso atto che la sanità è in crisi: crisi di finanziamenti (quasi bloccati dal 2008 in poi, e con una percentuale di finanziamento rispetto al pil inferiore alla media europea); crisi strutturale (pochi posti letto per acuti, insufficienza di posti letto per cronici, vetustà media degli edifici ospedalieri); crisi di affidabilità (come dimostrata dalle numerose cause sanitarie); crisi di organici (personale medico, infermieri, tecnici).

La politica se ne è accorta tardi, ma – come al solito – pensa di affrontare questa grave criticità con i “pannolini caldi” e non con soluzioni rapide, drastiche, ragionate.

Sono partite le giunte leghiste del nord (Veneto e Lombardia) a proporre il “richiamo alle armi” dei pensionati.

Si sono aggiunti i ministri dell’università e della salute a proporre lo sblocco del numero chiuso a medicina e 2000 borse di studio specialistiche in più.

Pannicelli caldi. Da parte di regioni teoricamente virtuose sul piano sanitario. Da parte di ministeri che, per decenni hanno ignorato il problema……. continua a leggere QUI