POSSIBILE CHE NON CI SIA UNA CURA?

di Vittorio Feltri  Libero_23.3.20_pag_1-2

Cari professori, siete scatenati nell’illusione di trovare i motivi che hanno permesso al virus di attaccare l’umanità e distruggerla.

Non solo, pretendete altresì di suggerire agli specialisti e ai governanti il modo più efficace per vincere la battaglia. Il che mi appare ridicolo.

Nessuno ha capito qualcosa di pestilenza e voi pensate di aver scoperto il migliore antidoto. Il nostro esecutivo ha varato provvedimenti insufficienti, e questo è garantito al limone, eppure non mi sembra che voi abbiate il coniglio nel cilindro. Guidare un Paese in una situazione normale richiede i consigli e anche le critiche di chiunque abbia un minimo di ingegno, tuttavia nel casino in cui siamo ora è ingeneroso sparare su questo o su quello perché l’infezione continua a uccidere poveri cittadini.

Intanto i medici in trincea si ammazzano di lavoro e si oppongono al Corona con mezzi inadeguati. E non c’è anima che abbia individuato lo straccio di un medicinale in grado di sconfiggere il morbo, tanto che tra le copiose vittime figura un alto numero di camici bianchi, infermieri inclusi.

Le polemiche sono il sale della vita, ma quando sono inutili, basate sulla incompetenza, servono soltanto ad aumentare la confusione. Chi dice rosso e chi dice nero: si ignora quale sia la verità, non c’è alcuno che l’abbia in tasca. Vari soloni sostengono che l’isolamento della popolazione sia l’unica terapia praticabile, altri soloni affermano il contrario. Tutti si improvvisano virologi pur non possedendo alcuna nozione in materia.

La mia impressione è che anche voi, pur essendo persone colte e provvedute, non sappiate un cazzo, quanto me, eppure noto che vi impancate a docenti di infettivologia e roba simile. Mezzo mondo è infestato e seguita ad ammalarsi e le salme si accumulano non proprio come a Bergamo, ma quasi. E voi insistete: facciamo questo e facciamo quello. Mi pare un eccesso di presunzione esercitata a tavolino, in casa vostra, e non nelle corsia ospedaliere dove i dottori impazziscono nel tentativo di contenere la strage.

Non siete i soli ad aspergere litri di saggezza e non ce l’ho con voi, mi limito a invitarvi a riflettere: nel marasma generale che coinvolge decine di Stati non è opportuno fare i maestrini e insegnare urbi et orbi come comportarsi davanti allo strapotere di un virus devastante. Costringere la gente a starsene barricata tra le quattro mura non è meraviglioso, però si dà il caso che nella storia secolare delle epidemie si è sempre adottata la quarantena per uscirne vivi. Quindi adagio con le accuse a chi sta gestendo questa perfida congiuntura.

L’unico rimprovero che mi sento di muovere nei confronti degli addetti ai lavori, è diretto ai cosiddetti scienziati che si beccano quotidianamente nei talk-show televisivi. Non ne esistono due che vadano d’accordo sull’analisi del fenomeno. Possibile che nessuno di essi sia ancora riuscito a scoprire un medicinale risolutivo? In fondo siamo al cospetto di un virus, mica di un marziano. Si diano una mossa, studino, ricerchino, facciano delle prove per vedere quale sia la via d’uscita. La loro nobile categoria ha scoperto la penicillina, il rimedio alla poliomielite, al vaiolo eccetera, come mai non è in grado di scovare il nemico del Corona o almeno un farmaco che ne contingenti la furia distruttrice? Scienziati, siamo nelle vostre mani, oddio in che mani siamo.

FARMACI CONTRO IL COVID-19

…linee guida cinesi (HNC of China, 6a edizione, 18/02/20).

In teoria, secondo l’Accademia Cinese delle Scienze, esisterebbe almeno una trentina di farmaci antivirali, in grado di agire contro il COVID-19.
Elenchiamo i principali.
– INTERFERON Alfa, usato come vapore (aerosol)….5 milioni U per  2 volte/die ( in 2 ml di acqua sterile)
– Lopinavir/Ritonavir = capsule da 200/50 mg; 2 capsule alla volta per 2 volte/die.
– RIBAVIRIN= infusione endovenosa 500 mg x 2-3/die, in associazione con IFNalfa o Lopinavir/Ritonavir

-Clorochina fosfato … ( c. da 250 mg, Ditta Bayer, costo 3,59 euro per 30 c)= 500 mg x 2/die

– Clorochina = 300  mg x 2/die  (non diponibile come tale, in Italia)
(NB, il Plaquenil è idrossiclolochina solfato, in c. da 300 mg; uso=1×2/die..)

– Arbidol = c. 200 mg x 3/die.

NB) Tutti questi farmaci non possono essere adoperati per piu’ di 10 gg.

– Tolicizumab  : anti polmoniti, antiartrite , anti-infiammazioni gravi;…agisce in 24-48 ore o max 6 gg..bloccando la interleuchina 6. Sperimentazione in fase 2, su 330 pazienti (inizio giovedì 19/03/20);

– Remdesivir….anti Hiv  , Sars, Ebola; 2 studi in corso e comunque consentito l’uso compassionevole del farmaco. Dosi ? Infusione di 200 mg/un giorno e poi 100 mg/die per 9 gg, in aggiunta al trattamento usuale (?).

– Favipiravir… promettente…

– Darunovir, inibitore proteasico di seconda generazione

– Lianhuaquingwen… composto di erbe ( liquirizia, mentolo, rabarbaro, patchouli  caprifoglio , efedra, forsizia, robiola.. )…studio su 200 pazienti in Cina ( rivista Nature)
– Vaccino simile  a quello anti  coronavirus del pollame . Studi italiani e soprattutto israeliani. Tempistica? 18 mesi…per completare l’iter…
– Spray nasale a base di molecole naturali che impediscano al virus di entrare nella cellula (endocitosi), interferendo con la membrana lipidica cellulare (Ricerca del MAGI- istituto trentino di genetica, con sperimentazione Brescia-Perugia-Gaslini-Gemelli, diretta da Matteo Bertelli)…basso costo, possibile uso su larga scala…

PLASMA dei soggetti guariti : la sua carica anticorpale sarebbe fondamentale per la cura. Dosi? 1 sacca di plasma/die, per 3 gg.
Sono in corso studi controllati….Problemi: alcuni “studiosi” ritengono che occorrerebbe valutare la carica anticorpale, prima dell’uso. Per Noi (NdR), quando si è in guerra occorre sparare, non “indugiare”. Non si tratta solo di uso compassionevole ma di un utilizzo del plasma gia’ assodato in altre patologie di natura immunologica/infettiva.
AZIONI dei FARMACI CITATI
INTERFERON alpha = antivirale a largo spettro, usato per trattare le epatiti. In vitro inibisce la moltiplicazione del virus (SARS-CoV)
LOPINAVIR/RITONAVIR = è una associazione utile per l’HIV, insieme ad altri farmaci. Ha anche un’azione antiSARS-CoV, in vitro e in clinica (Chu, 2004).
RIBAVIRIN è un nucleoside con ampio spettro antivirale. In uno studio sulla SARS, i pazienti trattati con Ribavirin + Lopinavir/Ritonavir ebbero una forma respiratoria (ARDS) piu’ lieve ed una prognosi migliore, rispetto a quelli trattati con solo Ribavirin.
CLOROCHINA è un farmaco antimalarico ma anche antivirale (2006), in grado di bloccare – in vitro- la infezione da SARS-CoV, a basse concentrazioni micromolari.
ARBIDOL è un antivirale, parimenti efficace contro la SARS, in vitro.
FAVIPIRAVIR è un nuovo tipo di inibitore della polimerasi RNA dipendente, venendo trasformato in forma attiva fosforilata dentro la cellula. Poiché la SARS-CoV2 è un virus RNA, questo farmaco potrebbe funzionare…Per questo, in Cina (15/02/20)  è stato autorizzato per trattare “la nuova influenza”.
Da allora è iniziato un trial su 80 pazienti…i dati finora ottenuti dicono che questo farmaco è  piu’ efficace del Lopinavir/Ritonavir, con minori effetti collaterali .
REMDESIVIR è un analogo dei nucleosidi, ad ampio spettro antivirale, efficace contro il SARS-CoV2 sia  in vitro che in vivo (studio USA, Holshue MI, NEJMed,2020). IN Cina è in corso da Febbraio uno studio controllato.
TOCILIZUMAB : anti polmoniti, antiartrite , anti-infiammazioni gravi;…agisce in 24-48 ore o max 6 gg.., bloccando la interleuchina 6. Sperimentazione in fase 2, su 330 pazienti (inizio giovedì 19/03/20);
DARUNOVIR, inibitore proteasico di seconda generazione, efficace in vitro contro la SARS.
IMATINIB : è un  inibitore  della TMSPSS2 (della serin-proteasi transmembrana), quindi interferirebbe sul legame tra SARS e recettori SARS -ACE, impedendo al virus di entrare nella cellula.
NB) A cura di Stefano Biasioli, partendo da un articolo di L. Dong (Drug Discovery and Therapeutics, 2020; 14(1); 58-60.

CORONAVIRUS IN ITALIA, OLTRE 4.000 DECESSI! NON SI PUÒ ASPETTARE!

di Stefano Biasioli – sabato 21 marzo 2020

A GROSSI PROBLEMI, SOLUZIONI DRASTICHE.

CORONAVIRUS IN ITALIA, OLTRE 4.000 DECESSI! NON SI PUÒ ASPETTARE!

Sono un medico ospedaliero in pensione. Anch’io, all’inizio pensavo che il COVID-19 causasse una normale influenza. Purtroppo sbagliavo, ma non sono stato il solo.

I numeri di questi ultimi 15 gg (totale degli infettati in Italia e totale dei morti in Italia) ci dicono che stiamo battendo record su record (tutti negativi) nonostante l’impegno di medici e operatori sanitari e nonostante le scelte “coraggiose” di alcuni Governatori regionali, a fronte di continui ritardi del governo centrale.

Sul fronte delle terapie, si brancola nel buio: sperimentazioni isolate con farmaci retrovirali, uso di un farmaco contro l’artrite reumatoide.

Solo da pochi giorni si sente ipotizzare l’uso del PLASMA DEI SOGGETTI GUARITI, terapia già usata con successo in Cina. Ma – siamo in Italia- si rallenta il tutto con le solite cose: “manca l’autorizzazionedel Ministero Salute-AIFA-ISS – …abbiamo trattato casi isolati etc, etc “.

BASTA ! DIAMOCI UN TAGLIO !

Negli anni settanta, agli albori della dialisi, NOI NEFROLOGI-DIALIZZATORI ITALIANI  NE ABBIAMO FATTE DI TUTTI I COLORI !

Bisognava rispondere al PROBLEMA UREMIA (insufficienza renale terminale) e alla carenza di posti di dialisi e CI SIAMO INVENTATI NUOVI SISTEMI DI TRATTAMENTO  (dialisi peritoneali fatte con boccioni di vetro da 10 litri, dialisi extracorporee con continue modifiche tecniche e metodologiche…..accessi intra ed extracorporei fatti con materiali di fortuna…, riutilizzo dei materiali disposable, per singolo paziente… ), soprattutto durante la crisi petrolifera.

NELLE SITUAZIONI CRITICHE, NON ABBIAMO ASPETTATO PROTOCOLLI “CERTIFICATI” ma siamo ricorsi all’ingegno personale e all’esperienza acquisita. Abbiamo salvato vite umane, usando un approccio aggressivo.

Non abbiamo aspettato la “manna romana” ma ci siamo dati da fare, come i tantissimi Colleghi che sono sul fronte, oggi.

A tutti questi MEDICI vorrei dire: “… fate quello che la vostra coscienza e la vostra esperienza Vi detta. Non aspettate i “PROTOCOLLI CERTIFICATI”, che arriveranno a COVID-19 scomparso…”

In altri termini. Quando intubare? Quanto ossigeno dare? Mascherine prima dell’intubazione o subito intubazione? Etc…

Usate i farmaci dai nomi difficili, se li avete. Ma soprattutto INFONDENTE AI PAZIENTI GRAVI IL PLASMA DEI GUARITI, anche se non conoscete il titolo anticorpale.

Quale miglior farmaco del plasma dei guariti? …Da infondere prima che la polmonite interstiziale diventi devastante, secondo me.

E, in Italia, i Centri Trasfusionali e i Centri di Emodialisi (17% di insufficienze renali acute, da COVID-19) sono di assoluta eccellenza.

SIAMO IN GUERRA, OCCORRE ADOPERARE TUTTE LE ARMI POSSIBILI, senza indugiare.

Ho torto? Sono certo che molti burocrati non sono d’accordo con me! Ma questa virosi cambierà molte regole, anche in sanità.

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione

UN GENIO VENETO: Fabio Franceschi

Articolo di Stefano Biasioli

Fabio Franceschi: chi è costui? È un imprenditore Veneto, il titolare di Grafica Veneta, una casa editrice che ha pubblicato tutti i volumi sul genietto Henry Potter.

Ebbene, Franceschi è stato contattato 10 giorni fa da Zaia, il governatore del Veneto, disperato per la mancanza di mascherine protettive, contro il COVID-19.

Non si reperivano, perché la produzione “cinese” era bloccata, perché alcuni intermediari hanno fatto i furbetti e perché, in Italia, nessuna ditta era in grado di produrle.

         Franceschi si è messo al lavoro, ha recuperato una fornitura di TNT (tessuto non tessuto) ed ha modificato alcuni macchinari, per produrre una ampia mascherina “veneta”. Ampia perché si estende da orecchio a orecchio, ampia perché copre largamente il viso. “Veneta” perché ha ben visibile il leone di San Marco.

Alla luce della normativa vigente (art. 12 di un recente decreto governativo) la mascherina potrà essere usata dai cittadini (e non dai sanitari) perché non ha ancora l’approvazione ministeriale per essere definita “mascherina chirurgica di 1° livello”.

Quindi potrà essere usata come protezione individuale all’esterno degli ospedali, come autotutela e come tutela verso gli altri. Non certo come presidio sanitario ospedaliero.

Ma questo tipo di mascherina mancava e FRANCESCHI (con la collaborazione attiva di Zaia) l’ha studiata e prodotta rapidamente. La produzione odierna è di circa 700.000 pezzi/die, ma – a regime- potrà salire fino a 1,5 milioni di pezzi/die.

         Non solo, ma FRANCESCHI regalerà ai veneti 2 milioni di mascherine (in confezioni da 10 pezzi) che la benemerita Protezione Civile distribuirà all’esterno degli ospedali, dei supermercati e delle case di riposo.

Utilizzo? Giornaliero. Si tratta – a detta di Zaia che la usa da giorni “…di una mascherina ideale, perché non si inumidisce, non fa aloni, non lascia pelucchi…”

Morale della storia?

A Roma hanno perduto e perdono tempo, in Veneto si agisce: migliaia di tamponi; il focolaio iniziale (Vo’ Euganeo) bloccato fin dalla scoperta dei primi 2 infettati; i piani (A-B-C) per affrontare l’emergenza, ora le mascherine autoctone.

Un grazie di cuore a Franceschi e a tutti coloro che stanno combattendo contro questo virus, senza risparmiarsi.

Domani è un altro giorno !

Stefano Biasioli
Primario Nefrologo in pensione
Segretario dei pensionati veneti autonomi (APS Leonida)
Past-President CIMO