A PROPOSITO DI DEMOCRAZIA

Che l’Italia sia un paese strano, lo sappiamo da quando siamo andati in prima elementare, tanti anni fa.

Che l’Italia sia un paese nel quale i “problemi minori” diventano “essenziali”, ci era altrettanto noto.

Che l’Italia sia un paese in cui i contratti di lavoro non sono mai rinnovati prima della scadenza fisiologica, questo è un “must” (come dicono gli anglofoni).

Che questa Italia sia il frutto avvelenato della amara stagione del 1968-1969, è reso evidente dalle condizioni in cui è precipitata la scuola, dal funzionamento della magistratura, dalla dissociazione cronica tra il mondo del lavoro e i diplomi/lauree sfornati dalla moltitudine di università, che per decenni hanno dato patenti di laurea a “formatori, sociologi, scienzo-politologi e compagnia cantando”, lauree senza presa sul mercato. Che invece cercava laureati in ingegneria (di ogni tipo), in biomeccanica, in tecnologie informatiche (hardware e software) nonché migliaia di tecnici, di operai meccanici ed edili.

Migliaia di persone con competenze tecniche, supportate però da buone basi teoriche.

Invece di potenziare gli ITS si è puntato a gettare in pasto all’università migliaia di persone che, qualche decennio fa, sarebbero state invece dirottate su percorsi scolastici più brevi e su materie tecniche idonee alla bisogna.

            Questa, una lunga premessa per dire che, anche in Parlamento, sono presenti politici poco preparati e poco idonei a recepire le necessità attuali del paese. Chi non capisce la necessità di far ripartire (con solidi progetti e finanziamenti) il settore dell’edilizia, non dovrebbe essere parlamentare e, tantomeno, ministro.

Chi pensa che le tangenti siano dappertutto e che perciò non si debbano sistemare le strutture pubbliche invecchiate e financo obsolete (autostrade, scuole, ospedali, case di riposo, ambulatori…) andrebbe escluso da responsabilità pubbliche, nazionali-regionali-provinciali e locali. Esattamente il contrario della situazione attuale.

            Analogamente, invece di creare i posti di lavoro detassandone i costi, si è puntato a regalare soldi assistenziali ai nullafacenti ( o a chi lavora in nero) senza obbligare costoro a lavori pubblici organizzati, proporzionali al reddito di cittadinanza stesso.

            Ancora, invece di risolvere/ridurre i problemi dell’evasione fiscale e del 50% degli italiani che ( a ragione o a torto) non  pagano un euro di tasse, si sono minacciate le camere a gas per i 25.000 pensionati pubblici INPS, definiti “ladri ed evasori” non solo dagli estremisti di sinistra ma da tutto il governo giallo-verde (Agosto 2019, DDL D’UVA-MOLINARI). Non riconoscendo ai pensionati alcun ruolo sociale,  si sono taglieggiati  5.300.000 pensionati, castrandone  il recupero inflattivo. Come se esso non fosse già sottostimato (rispetto all’inflazione reale), truccato (per colpa di un paniere “cangiante”) e come se loro, i pensionati, non avessero subito, in dieci anni, una caduta del 20% della loro capacità economica iniziale.

UNA NUOVA PUNTATA

            Dopo i pensionati, ora il governo-gialloverde, se la prende con il CNEL. Sopravvissuto al referendum di Renzi (grazie anche ad una serie di fattori concomitanti), oggi il CNEL è attaccato dal DDL Calderoli, che ne prefigura nuovamente la scomparsa, come “ente inutile”. Il giorno 2 agosto, al Senato, inizierà la discussione su questo DDL, scritto da chi (il dentista Calderoli) non ha la minima idea degli effetti catastrofici che seguirebbero alla scomparsa di questo (piccolo ma importante) organo costituzionale.

            Infatti l’abrogazione del CNEL DETERMINEREBBE la ABROGAZIONE dell’UNICA NORMA di LEGGE che RICONOSCE la RAPPRESENTATIVITÀ nel mondo sindacal-sociale,  determinando, conseguentemente, la CADUCAZIONE di UN IMPIANTO di NORME NAZIONALI e REGIONALI, che identificano compiti e prerogative in capo alle Organizzazioni rappresentate dal CNEL e/o presenti presso il CNEL.

Ogni senatore ha ricevuto un’ampia documentazione relativa all’attività del CNEL.

La leggerà? Oppure applicherà, anche nel caso del CNEL, la solita storia del rapporto costi/benefici? Certo, abolendo il CNEL si risparmiano, in teoria 8 milioni di euro/anno. In teoria perché: il personale CNEL andrà riciclato e pagato; Villa Lubin dovrà essere mantenuta, riscaldata e guardata a vista.

In tempi non sospetti, abbiamo proposto che Villa Lubin diventasse la residenza di Mattarella e che il Quirinale diventasse un museo, con conseguente risparmio di 300-400 milioni/anno.

CHI CONVOCA CHI ?

Nel recente passato, prima Salvini e poi Conte hanno attivato 2 tavoli “istituzionali” (!?) con una serie di sigle sindacali, per parlare del futuro imminente del Paese, a partire dalla manovra finanziaria di autunno.

Ci chiediamo CHI ABBIA PROVVEDUTO A STILARE, in entrambi i casi, LA LISTA dei SINDACATI DA CONVOCARE.

Infatti NON SONO STATI CONVOCATI, nè nell’uno nè nell’altro caso, ALCUNI SINDACATI RAPPRESENTATIVI, come testimoniato dal CNEL e dai dati ARAN.

            E, allora, in che Paese viviamo ? Si invitano i soliti amici o “nemici ex-potenti” (Triplice, Confindustria) e si lasciano a casa altri SOGGETTI, che si preferisce evitare, perché da un anno critici nei confronti di un governo che massacra i dipendenti pubblici e non apprezza i professionisti del mondo del lavoro privato?

Già… CHI TIENE L’ELENCO DEI SINDACATI da INVITARE A PALAZZO CHIGI e al Ministero dell’INTERNO ?

Noi sappiamo la risposta !

È LO SMEMORATO di COLLEGNO il RESPONSABILE DEL MALFATTO !

Ed è recidivo !

Prof. Michele POERIO    Segretario Generale CONFEDIR

Dr.  STEFANO BIASIOLI  Past President CONFEDIR

30/07/19

Ultimo avviso ai pensionati sonnolenti del Triveneto

Cari pensionati che Vi siete appisolati e non avete finora aderito ai ricorsi legali dell’APS-Leonida contro i tagli della Legge 145/2018

VI RICORDIAMO

che la RACCOLTA DEI DOCUMENTI personali per l’azione legale di tutela si esaurirà 

MERCOLEDÌ 31 LUGLIO 2019

Vi invitiamo quindi ad attivarvi.

N.B.

Ad oggi il numero dei ricorrenti supera le 350 unità….

…ABBIAMO PERTANTO BATTUTO OGNI RECORD DI ADESIONE !

per ulteriori informazioni – inviate una e-mail a : LEONIDAPENSIONI@GMAIL.COM

Aggiornamento sui ricorsi pensionistici e varie…

A Tutti gli Iscritti all’APS-Leonida e pensionati INPS del Triveneto.

Per soddisfare la Vostra curiosità, Vi annunciamo che il numero dei ricorrenti contro i tagli pensionistici della Legge 145/2018 (Art. 1 da c. 260 a c. 269) ha raggiunto oggi – nel Triveneto – la ragguardevole cifra di

345 adesioni …. e ne stanno ancora arrivando, giorno dopo giorno…..

abbiamo così battuto ogni record precedente e, il nostro nuovo obiettivo è quello di arrivare a quota 400.

Per chiarezza, 350 adesioni significa: raccolta di tutta la documentazione necessaria per lo Studio Legale Avv. Angiolini e raccolta della relativa quota.

Insomma i 300 di Leonida non sono più 300 ma ben 345 ricorrenti su 1.000 simpatizzanti.

Vi ricordiamo inoltre che la nostra pagina Facebook è frequentata da oltre 50.000 tra followers e visite……

per quanto riguarda le altre azioni legali che rientrano nelle competenze del Forum Pensionati d’Italia e che sono gestite dalla Confedir-Federspev di Roma – il numero delle pre-adesioni alle azioni legali sfiora ad oggi i 2.000 ricorrenti.

COMMENTINO Leonida

In questa Italia, in cui i titolari del Governo gialloverde battibeccano tra di loro come i polli di Renzo, una cosa è certa: i pensionati del Triveneto non si sono fatti abbindolare dalle fake-news di Di Maio & C. e hanno ben recepito i tagli che hanno subito da gennaio 2019 (come recupero) e che continueranno a subire per 3-5 anni, come segno di “invidia” sociale, a fronte di contributi pensionistici versati per 40 anni e oltre…..

MANCATA o PARZIALE rivalutazione delle PENSIONI – Ecco i PESANTI “FURTI” ANNUALI fatti dai vari Governi !!!

I titolari delle c.d. “pensioni d’oro” hanno subito nel periodo 2006-2019 (tredici anni) – a titolo di contributo di solidarietà (= taglio secco) – un “FURTO” MEDIO ANNUO non superiore a 4.000/5.000 euro lordi limitatamente a SEI ANNI.

Però per lo stesso periodo 2006-2019 le pensioni di 8.000/9.000/10.000 euro lordi mensili hanno subìto – a titolo di mancata o parziale rivalutazione dei trattamenti pensionistici in godimento – un ben più pesante “FURTO” MEDIO ANNUO pari rispettivamente a 8.126/9.219/10.312 euro lordi per ciascuno dei TREDICI ANNI, come evincibile dall’ultima colonna dell’allegata tabella!

Ma anche le pensioni di 2.000/3.000/4.000/5.000 euro lordi mensili hanno subito non indifferenti “FURTI” MEDI ANNUI  pari rispettivamente a 913/2.088/3.751/4.847euro lordi per ciascuno dei TREDICI ANNI, come evincibile dall’ultima colonna dell’allegata tabella!

Ed allora, cari pensionati, è giunto il momento che non possiamo più accettare simili taglieggiamenti; è ora di ribellarci a questi propri e veri soprusi da parte di chi è stato chiamato a governarci, utilizzando tutti i rimedi giurisdizionali a disposizione.

APS-Leonida, 16.7.19

Nella TABELLA sottostante:

Quanto hanno ANNUALMENTE perso i PENSIONATI per l’impossibilità di rincorrere il costo della vita, a causa della mancata o parziale rivalutazione riconosciuta negli anni (valori in unità di Euro)

 

 TM = Trattamento minimo

Dati tratti dallInserto Corriere Economicodell8 luglio 2019 (articolo a firma di Alberto Brambilla e Antonietta Mundo, massimi esperti in materia previdenziale assieme a Giuliano Cazzola)

… FATE CAUSA con NOI… UNITEVI ad APS-LEONIDA e al FORUM PENSIONATI D’ITALIA !

Un ricordo per Aldo Fabris

Aldo Fabris era uno di Noi, uno dei Leonida, fin dalla nascita della Nostra Associazione nel dicembre 2013.

Se ne è andato in silenzio lunedì pomeriggio, colpito da quello strano destino che purtroppo si abbatte su molti di Noi pensionati.

Aldo era un Amico che, fino all’ultimo, ha combattuto con Noi contro i taglieggiamenti alle nostre pensioni. Era un Professionista impeccabile e un Uomo integerrimo.

Vogliamo ricordarlo con il Suo sorriso aperto e con la Sua battuta pronta.

Riposa in Pace Aldo !

Per chi volesse dargli un ultimo saluto, il funerale si terrà a Vicenza, Chiesa dei Carmini, giovedì 11 luglio alle ore 14:45.

AVVISO ai PENSIONATI APS-LEONIDA e a TUTTI i PENSIONATI del TRIVENETO

Ricordiamo a tutti i Pensionati che continua la raccolta per partecipare alle azioni legali dell’APS-Leonida contro i furti pensionistici di questo governo.

La raccolta dei documenti terminerà il 15 LUGLIO prossimo venturo

PERTANTO

i Pensionati Triveneti INPS che si fossero addormentati – si sveglino finalmente e lottino concretamente con Noi contro i tagli osceni alle nostre pensioni.

Come possono contattarci? Inviando una e-mail a: info@aps-leonida.com sarete contattati al più presto.

Firmato,

la Segreteria APS-Leonida

Dai giornali di oggi….

  1. L’Europa ci bacchetta perché il governo nel 2018 ha aumentato il debito pubblico al 132,2% del PIL con ulteriori crescite fino al 2020.
  2. Cottarelli afferma che il rischio concreto di ottobre-novembre è quello di aumento delle tasse e non certamente quello della flat-tax.
  3. Di Maio e Grillo vorrebbero farci credere che il voto elettronico sulla piattaforma Rousseau sia espressione di democrazia e che perciò un voto fasullo possa testimoniare la persistente fiducia dei 5Stelle nei confronti di Gigino.
  4. Sul solito Corriere della Sera, Paolo Mieli auspica che il PD di Zingaretti trovi adesso una intesa con i 5Stelle.

COMMENTINO LEONIDA:

Ma in questo momento in Italia non è che la componente di centro-destra sia maggioritaria ?

E allora che cosa deciderà di fare il signore che siede nelle poltrone del Colle?

MESSAGGIO INPS nr 1926 del 20 MAGGIO 2019…. !!!

Cari Tutti,
Vi trascriviamo la mail che ci ha inviato stamane U. B. un nostro iscritto. Dal cedolino della mia pensione non contributiva di € 110.602,83 rilevo che  mi viene tagliato l’importo annuo di € 4.344,47 pari a € 334,19 mensili.
Quindi non mi viene tagliato il 15% di € 110.602,83  (cioè € 1.659,04/anno), ma ben € 4.344,47/anno pari al 39,28%, oltre il 23% in più!!!
Tutto è dovuto al fatto che viene ricompreso nel tetto complessivo la pensione contributiva che ricordo è calcolata al centesimo sui contributi effettivamente versati, vale  adire che si tratta di un importo che è il risultato matematico/attuariale  del montante contributivo.
Per questo va impugnato il comma 261 della L. 145/2018 che, ricomprendendo nel coacervo pensionistico la/e pensione/i contributiva/e, deforma in aumento le  percentuali di prelievo stabilite dallo stesso comma come ho visualizzato nelle 7 tabelle da Noi elaborate nei giorni scorsi.
Eppure Di Maio e Salvini avevano detto che non sarebbero state toccate le pensioni coperte dai contributi versati, guarda caso quelle dei parasubordinati liquidate  ex L. 335/1995.
È vero che non vengono toccate/ridotte, ma concorrono però – con le pensioni retributive o misto-retributive – a formare il tetto/il complesso dei trattamenti  pensionistici in godimento: È UN VERO E PROPRIO ESPROPRIO.
Un caro saluto, 
Leonida
Testo ricevuto:
Cari Amici,
ho visto le pensioni di giugno 2019:
1.  il tetto è stato fissato più alto di quanto percepito nel 2018 come  da Modello CUD dell’INPS in tal modo hanno aumentato l’iniqua sottrazione!
2. alle pensiomi più basse il calcolo di “n” volte la minima per fregare  l’aggiornamento non hanno tenuto conto dell’aumento delle pensioni minime e della XIV mensilità di giugno.

Ho già diffidato il Direttore Generale dell’INPS, la Sede periferica dell’INPS precisando che questa diffida non può costituire acquiescenza in caso di passaggio  alle “vie di fatto”. Ho chiesto il nominativo del Responsabile dei conti “aritmetici”.

Sono veramente incazzato di fronte a tanta superba ignoranza.

Ho sostenuto che quella di parasubordinato deve essere espunta dal calcolo.

Intanto ho scritto su FACEBOOK.

Buona Notte

U. B.

COMUNICAZIONE

Vi informiamo che DOMENICA 12 maggio alle ore 17:15 andrà in onda un servizio sul Congresso Nazionale FEDER.S.P.eV.  sulla Tv nazionale 7 GOLD (canale 17 del digitale terrestre).