AVVISO ai PENSIONATI

Stefano Biasioli, 13 luglio 2022

 

Questo Paese, l’Italia, è ormai irriconoscibile. Siamo abbastanza vecchi da ricordarci l’Italia del dopoguerra, quella di De Gasperi, del piano Marshall, dell’INA-casa e del piano Fanfani.
Un’Italia che usciva stremata da una guerra idiota (esattamente come quella attuale), con una povertà estrema ma con una solidarietà tra parenti e tra vicini.
La dignità del “vero” povero,  delle lavandaie, dei manovali e dei distributori di carbone (d’inverno) e dei blocchi di ghiaccio per le ghiacciaie (d’estate). La dignità e il grazie sincero di chi veniva a prendersi il “pane secco” ogni lunedì mattina.
Poveri con dignità, in città e in campagna. Ma solidarietà e rispetto. Quella solidarietà e quel rispetto reciproco che sono rari, oggi. Anzi, non da oggi, ma dalla fine degli anni sessanta, per un continuo deterioramento dei rapporti interpersonali, sia alla fine del secolo scorso che nei primi decenni di quello attuale.
Siamo convinti che la pandemia e la guerra russo-ucraina non abbiano fatto che accelerare il progressivi disfacimento delle tradizioni (italiane e europee), il senso civico (individuale e collettivo), la solidarietà tra persone e tra categorie.

Un DISFACIMENTO MORALE, ECONOMICO, SOCIALE
Una decadenza da basso impero romano, che coinvolge l’Europa intera e non solo il nostro Paese. Conseguenze per l’Italia ? Per due anni si sono gingillati con il PNRR, con i soldi regalati (pochi) e a prestito (molti). Spese per la pandemia, motivate e immotivate. Immotivate come i milioni di vaccini inutilizzati e come i banchi a rotelle, invece di acquistare gli apparecchi ad infrarossi in grado di sterilizzare le aule scolastiche. Capi di governo scelti dai Presidenti della Repubblica sulla base di “intuizioni” personali,  trascurando le opinioni (voti) degli italiani e rinviando le scadenze elettorali con motivi fasulli…

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Una proposta innovativa per separare l’assistenza dalla previdenza

… da startmag.it di Pietro Gonella, 9 luglio 2022

L’intervento di Pietro Gonella, già coordinatore dei direttori generali delle Asl venete.

Se, in Italia, c’è una scarsa conoscenza delle “stato”  della PREVIDENZA PUBBLICA (INPS) lo si deve al fatto che solo riviste specializzate pubblicano e commentano le regole generali dell’INPS e i conteggi corretti (entrate/ uscite) della previdenza stessa, separandone gli aspetti previdenziali “puri” da quelli assistenziali. Partendo dai concetti di GPT (gestione prestazioni temporanee) e di GIAS (gestione interventi assistenziali), Gonella ha ribadito il CONCETTO FONDANTE della FEDERSPeV e dell’APS-LEONIDA, ossia che – nel bilancio INPS- vadano chiaramente DISTINTE le VOCI PREVIDENZIALI PURE da QUELLE ASSISTENZIALI. Distinzione di voci e di conteggi economici (entrate ed uscite)…

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Verso la quarta dose: obbligo o libera scelta?

di Corrado Perricone – La voce dei medici, 11 luglio 2022 da Redazione

Ipotizzare la quarta dose con vaccini che all’inizio erano stati messi in commercio a scopo sperimentale e senza esperienze pregresse, a mRna i vaccini Pfizer e Moderna e a dna Johnson&Johnson ed Astrazeneca, ci conferma la sensazione di trovarci di fronte al fatto che in questi due anni trascorsi non si è fatto nessun passo avanti, per cui bisogna prendere atto di due grosse problematiche:

  1. non si è verificata l’ipotesi di un vaccino ideale, come richiesto anche dall’Ema (European Medicines Agency), che abbia un’elevata immunogenicità ed una capacità consolidata di indurre risposte immunitarie efficaci;
  2. la programmazione della vaccinazione di massa non è nient’altro che una vaccinazione di gregge.

Pertanto mi sarei aspettato che, di fronte alla nostra impotenza di programmare un vaccino ideale, ci fosse un’ampia collaborazione così come aveva promosso la Fondazione Mediterraneo poiché, trovandoci di fronte ad una guerra contro un nemico occulto, soltanto con la collaborazione di tutti potremmo raggiungere una situazione di maggiore tranquillità anche per quanto riguarda la vaccinazione di massa.

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In Umbria il Consiglio di Stato boccia le unità di degenza infermieristica

Di Redazione Nurse Times del 27 giugno 2022

Esulta il sindacato dei medici CIMO (Cordinamento Italiano dei Medici Ospedalieri) della regione Umbria

“È una sentenza storica, viene finalmente ripristinato il principio che è in capo al medico, il ruolo organizzativo nella gestione clinica del paziente”, è il primo commento di CIMO Umbria.

Una sentenza che farà giurisprudenza e che bloccherà in tutta Italia la nascita delle UDI.

E dopo il “super oss” del Veneto istituito con il beneplacito dalla FNOPI e del coordinamento degli OPI regionali, seguita dall’iniziativa della Lombardia con la creazione del “vice infermiere”, l’infermiere sempre più relegato ad un ruolo marginale nel nuovo sistema di riorganizzazione del territorio con il PNRR….

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«Graffio» di LEONIDA

Finalmente ci siamo arrivati.
Dove?
A  riesumare, rinvigorendola, la “vecchia DC”. No, non mi riferisco a Tabacci, a Scotti, a Casini e agli allievi di Bisaglia. Mi riferisco a Di Maio, all’ex “capo” dei 5 stelle, a colui che – qualche anno fa – aveva orgogliosamente e trionfalmente annunciato di “aver sconfitto la povertà”

Bisogna ammettere che il soggetto in questione ha saputo costruire la sua immagine e la sua carriera (non solo politica ma anche relativa alla vita personale) con grande abilità e con grande astuzia. Facendo il populista è arrivato al parlamento, come fido scudiero del comico genovese. Conscio della sua modestia culturale ha per anni (2009-2018) mantenuto un basso profilo, imparando il congiuntivo e andando alla scuola di Scotti. Quando si è trattato di guidare un governo, si è messo da lato, scegliendo come capo dei 5 Stelle e del governo un avvocato abbastanza famoso a Roma, ma frenato dalla sua vanagloria e dal suo ego. Mentre Conte consumava piano piano il suo presunto carisma, con  drammatiche sceneggiate televisive in tempi di Covid e con decine di DPCM più o meno illegittimi, l’ALTRO se ne stava buono buono, protetto da un ministero che gli consentiva una certa autonomia, pur se zoppicante in inglese….

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57° Congresso Nazionale FEDER.S.P.eV.

57° Congresso Nazionale  FEDER.S.P.eV. 
FEDERAZIONE NAZIONALE SANITARI PENSIONATI E VEDOVE

Si è tenuto nei giorni scorsi a Verona (15-20 giugno 2022, c/o Hotel Leon D’oro) il 57° CONGRESSO NAZIONALE FEDERSPeV   intitolato “VERSO UN NUOVO WELFARE”. Tema azzeccatissimo e di grande attualità.

Oltre 220 i partecipanti, illustri i Relatori:

  • il Prof. Filippo Maria BOSCIA (Presidente dei Medici cattolici) ha tenuto una relazione magistrale dedicata a:Economia in sanità, rischio diseguaglianza”;
  • il Dott. Pietro GONELLA (Responsabile del Centro Studi APS Leonida e – ora , per acclamazione, anche del Centro Studi FEDERSPeV) ha brillantemente e tecnicamente illustrato “I conti della previdenza italiana 2019-2020”;
  • Il Prof. Antonino ARCORACI (Ex Primario ospedaliero) ha delineato “il rapporto medico-paziente nell’era digitale”.

Interessantissima la Tavola rotonda (in presenza e anche in streaming)  dedicata al tema del Congresso, con gli interventi di Michele Poerio, Stefano Biasioli, Pierpaolo Sileri (intervento scritto), Tiziano Treu, Patrizia Toia, Cesare Damiano, Filippo Anelli, Giuseppe De Rita. Brillante coordinatrice la Dr.ssa Cinzia Boschiero.  La tavola rotonda è visibile sul sito web della Federspev, da visionare, dati i contenuti e le proposte originali.

  • Di seguito la brillantissima relazione del Prof. Marco TRABUCCHI  (Presidente Ass.Naz. di Psicogeriatria) su “Medici non giovani per pazienti vecchi”.

A momenti ludici (inclusa la presenza  areniana alla prima dell’AIDA)  si sono poi alternati momenti istituzionali, perché si trattava di un Congresso Elettivo.

Le votazioni hanno massicciamente confermato l’80% della  Direzione Nazionale precedente, con un plebiscito a favore di Michele POERIO (Presidente nazionale, quindi riconfermato) e di Stefano BIASIOLI (Nuovo Segretario Organizzativo), con Perelli ERCOLINI (Vice Presidente Vicario), Letizia MOLINO (Vice Presidente) e Salvatore DE FRANCO (Tesoriere).

ANNOTAZIONE IMPORTANTE: il nuovo ruolo di Biasioli e Gonella in ambito Federspev certamente favorirà la sinergia tra APS-LEONIDA e FEDERSPeV stessa, nonché  l’integrazione tra queste 2 realtà con l’ampio  mondo pensionistico autonomo, in un momento di grave crisi politico-economica e di precarietà pensionistica.

Ad maiora !

Vicenza, 20/06/22.

 

 

«GRAFFIO» di Leonida

14 giugno 2022

La bassa partecipazione degli italiani ai quesiti referendari sulla GIUSTIZIA e alla TORNATA AMMINISTRATIVA dimostra, per l’ennesima volta, la DISTANZA che INTERCORRE TRA IL PAESE REALE e LE ISTITUZIONI PUBBLICHE.
Il PARLAMENTO e il GOVERNO  non trovano il tempo di sistemare definitivamente il dramma di una GIUSTIZIA messa sotto scacco da frequenti comportamenti “discutibili”, con continui rinvii dei processi, con circa 1000 persone incarcerate ingiustamente ogni anno, con distonia tra Corte Costituzionale (che pretende di legiferare) e Parlamento che (invece di legiferare su temi vitali come il fine vita e di fissare regole chiare contro l’aumento della criminalità) decide di vivacchiare, fino alla primavera 2023. “Salviamo la carèga (sedia)”  è il motto di decine di deputati e senatori “moribondi”, come l’attuale legislatura.

Il PAESE REALE è alle prese con l’inflazione galoppante e con il costo crescente dei beni (alimentari e non) e dei servizi (luce, gas, acqua, rifiuti), e conseguente riduzione del potere d’acquisto di stipendi e pensioni.

Il PAESE REALE vive quotidianamente il CROLLO del WELFARE, a partire da quello SANITARIO, con la sanità pubblica che da “esemplare” (nei decenni precedenti) è diventata “accidentata” (dal 2011 al 2019) per poi crollare drammaticamente, prima sotto i colpi della pandemia e ora sotto la spinta terribile dell’accoppiata  guerra + inflazione.

Noi, che sentiamo quotidianamente i pareri della gente, sappiamo bene quanto alte si levino le critiche dei cittadini “normali” contro lo SPID, contro la barriera telefonica posta spesso dai MMG, contro l’azzeramento delle visite domiciliari, contro la lungaggine delle liste di attesa, contro i tempi infiniti al Pronto Soccorso.
Già, la gente sa che mancano medici e infermieri. La gente sa che la sanità è sottofinanziata. Sa tutto questo ma sa anche che questo governo ha rifiutato i denari europei per la sanità e che questo governo getta soldi nel “reddito di cittadinanza e in varie voci assistenziali”. Con denari regalati a chi non se lo merita e a chi non vuole lavorare, pur potendolo fare.
SA TUTTO QUESTO.
E, COME REAGISCE?
BRONTOLANDO e ASTENENDOSI dal VOTO.

Brontolando, per ora.

L’ambiguità politica ci porterà al caos finanziario del 2011?

Da formiche.net  –  Di Giuseppe Pennisi, 14/06/2022ECONOMIA  

L’Unione europea ci ha teso una mano rendendoci i principali beneficiari del Next Generation Eu. La Bce ci ha dato un vero e proprio abbraccio allestendo uno strumento fatto proprio per l’Italia che in effetti ne è stato il principale Paese beneficiario. E da parte nostra? 

I timori e i tremori dei mercati finanziari (soprattutto di quello italiano) mostrano lo spettro del 2011, quando il Capo dello Stato dovette chiamare Mario Monti a formare un governo prevalentemente tecnico per formulare ed attuare un programma molto severo di finanza pubblica dato si temeva un’insolvenza che avrebbe potuto portare l’Italia fuori dal perimetro dell’unione monetaria europea…

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Le PROSPETTIVE e i RSCHI di una NUOVA RECESSIONE

Di Giuseppe Pennisi, 9 giugno 2022

L’incertezza avvolge l’imminente riunione del Consiglio della Bce. Riguarda soprattutto se ci sarà una recessione, da dove verrà innescata e quali politiche monetarie sarebbe utile adottare.  Occorre distinguere tra incertezza e rischio. Il secondo può essere stimato facendo ricorso al calcolo delle probabilità, dalle sue versioni più semplici a quelle elaborate come le “simulazioni di Montecarlo”. Molto più difficile cogliere l’incertezza….

… continua a leggere ⇒ Avvenire_20220609_A21_8 recessione