Articolo del prof. Brambilla su corriere.it più nostro “commentino”

Corriere.it_07.11.2023_articolo di Brambilla

Ns. “commentino”

Per l’ennesima volta dobbiamo congratularci con Alberto Brambilla (articolo odierno su ilcorriere.it) per l’accuratezza e la competenza con cui affronta l’ennesima sforbiciata, inferta dal governo di turno alle pensioni. Quelle in essere e quelle future.

Dalla Fornero in poi (tranne l’anno di Draghi) i governi di sinistra (prima) e di destra (ora) si sono divertiti a danneggiare i pensionati, non solo non garantendone la protezione dall’inflazione ma addirittura andando a ledere i contributi legati al periodo retributivo (ante 1° Dic 1996).

Sbigottisce che la Meloni (brava ma circondata da molti emeriti incapaci, come insegna anche la recente burla russa ai suoi danni) non abbia voluto nel suo staff un tizio come Brambilla, che certe cose gliele avrebbe spiegate.

E, così, Brambilla fa’ la nostra fine: racconta con puntiglio il danno fatto a pensionati a pensionandi (danno recente: 2023-2024; danno futuro: 2025-2032; svalutazione inflattiva biennale e poliennale; lesione dei diritti acquisiti, incostituzionalità etc. etc.).

Non ci meravigliamo più di quel Salvini che fa battaglie senza senso soprattutto quota 103, non solo il ponte sullo stretto, in un’Italia travolta dal fango….

Non ci meravigliamo di Forza Italia, in cui riecheggia ancora il flatus di Berlusconi “pensioni minime a 1000 euro”. A chi? A chi in 40 anni di vita non ha mai lavorato in bianco?

Continuiamo a domandarci la ratio di tutto ciò.

Bastonare sempre e comunque quel ceto medio che lavora per 40 anni e oltre, paga tasse senza evadere, china il capo, vota centro-destra per il 43% dei votanti e viene tradito da “quel sentimento comunistoide” (una volta si sarebbe definito clerico-marxista) che, per proteggere i presunti deboli, toglie il dovuto a chi ha una pensione 4 volte superiore al minimo INPS, con tagli via più crescenti.

Su questo, destra e sinistra si toccano. Comunità di Sant’Egidio, Caritas, ONG varie… i soldi per l’assistenza non bastano mai. E dove si pesca? Dalla Previdenza, dalle pensioni medie, medio-alte, alte (ma chi le definisce cosi?), taglieggiate nel biennio 2023-24 del 15%, come ciliegina sulla torta rispetto ai danni creati dalla Fornero capostipite.

Giorgetti non è certo un uomo di destra; Giorgetti scrive su dettatura dei suoi funzionari ministeriali. Nonostante i furti ai pensionati il debito pubblico 2014 aumenterà di almeno 14 miliardi! Spesi male, ancora una volta in mille rivoli, che non aumenteranno il PIL 2024.

Cosa fare? La Meloni chiami Brambilla gli affidi la gestione dell’INPS (istituto nazionale previdenza sociale non assistenza sociale), gli imponga la separazione tra assistenza e previdenza e faccia chiarezza sulla spesa pensionistica vera, anche all’Europa!

Se no lo farà, farà la fine di RENZI e non durerà 5 anni. I PENSIONATI SANNO QUANTO HANNO IN TASCA e SANNO CHI HA MESSO LE MANI nelle LORO TASCHE !!!

Non mi costa lanciare un’idea ! Negli anno settanta, per un certo periodo, Noi medici ospedalieri siamo stati pagati con assegni postdatati.

Ecco! Meloni, “se ci toglie denari mese dopo mese, almeno ce li trasformi in BOT, CCT, crediti Depositi-Prestiti… Trasformi un furto in un risparmio obbligato….!”

Se non lo farà, continueremo a consideralo un FURTO! E tale lo giudicherà anche la magistratura, alla buon’ora!

Stefano Biasioli

(Lenin) – 07/11/23