Novità sui nostri ricorsi contro la rivalutazione parziale delle Nostre pensioni

Siamo liti di informarVi che la raccolta delle adesioni alla Nostra azione legale contro il comma 309 della legge finanziaria per il 2023 continua POSITIVAMENTE.

Ad oggi siamo arrivati a oltre 300 pre-adesioni di cui, 275 nei soli Triveneto e Lombardia.

Nel pomeriggio di ieri (15.03.2023) Mencarelli e Biasioli, hanno incontrato a Padova i tre Professori universitari coinvolti nella Ns. battaglia: Prof. Paolo Piva, Prof. Mauro Beghin e Prof.ssa Alessandra Buratto.

Il Presidente Mencarelli ha presentato alla Professoressa Buratto il Suo lungo ed accurato lavoro (su Excel) per il calcolo automatico del danno individuale, a partire dal reddito pensionistico Inps lordo.

La Professoressa si è complimentata per il lavoro del Ns. Presidente anatomo-patologo e nelle prossime settimane calcolerà il danno attuariale dei tagli applicatici.

Mencarelli e Biasioli hanno poi concordato con i Proff.  Piva e Beghin le prossime “mosse” da attuare, con una tempista e modulistica che saranno definite nell’incontro di mercoledì 29 marzo p.v.

Nei giorni successivi, ogni potenziale ricorrente, riceverà dalla Ns. segreteria ISTRUZIONI DETTAGLIATE e la modulistica da compilare da ogni singolo ricorrente.

Il tutto dovrà essere inviato per posta (NON per RACCOMANDATA)  IN ORIGINALE, inclusa la copia del bonifico presso la Ns. sede.

Un caro saluto a Tutti.

NB) Nel frattempo Vi suggeriamo di preparare fotocopia di:

  1. Carta di Identità più Codice Fiscale;
  2. Recuperare totale pensione Inps lorda 2022 (da inserire poi nel modulo che Vi invieremo) Se non possedete lo SPID per accedere all’Inps, potete fin da ora rivolgerVi al Vs. commercialista/tributarista.

GUTTA CAVAT LAPIDEM

di Stefano Biasioli

Goccia dopo goccia, il marmo viene scavato.
È quello che sta succedendo nel TRIVENETO e, adagino adagino, in alcune Regioni d’Italia.
L’iniziativa di tutela legale dei pensionati danneggiati dalla legge di bilancio Meloni è partita dal Veneto, ad opera di una associazione del terzo settore, l’APS-LEONIDA, fondata anni fa a Padova e con sede attuale a San Bonifacio (Verona).
Forte del successo (pur parziale) ottenuto contro il contributo di solidarietà quinquennale (2018-2022), cassato in triennale (2018-2021) dalla Consulta, l’APS-Leonida  si è mossa nel gennaio 2023, chiedendo aiuto ai suoi aderenti e agli amici pensionati, pubblici e privati, ossia raccogliendo le pre-adesioni ad una nuova azione legale, diretta contro il comma 309 dell’articolo 1 della legge di bilancio per il 2023.

Il  comma che taglia pesantemente la rivalutazione delle pensioni a tutti coloro che fruiscono di pensioni INPS (lorde, dirette e indirette) superiori a 2.101 euro/lordi/mese.

Cosa ha fatto la Meloni? Ha abbandonato la linea Draghi (il ritorno a 3 scaglioni pensionistici di rivalutazione: 100%, 90%, 75% dell’inflazione ufficiale) per garantire una rivalutazione piena (7,3%) solo alle pensioni fino a 2.101 euro/lordi/mese e tagliando massicciamente (e senza logica numerica) quelle superiori a questo limite, rivalutate dal 6,20 al 2,33%.
Quindi i pensionati INPS (pubblici e privati) con pensioni lorde superiori a 2.101 euro avranno sì un aumento apparente rispetto ai valori di Dicembre 2022 ma subiranno un TAGLIO REALE variabile da 24,93 a 537,94 euro/LORDI al mese!
Ma, quanto dureranno questi tagli?
In apparenza solo per il BIENNIO 2023-2024, in realtà ben più a lungo. Infatti:
  1. questi tagli avranno un effetto DURATURO su TUTTA la DURATA della PENSIONE (diretta e indiretta), perché le rivalutazioni successive (non ipotetiche ma reali, data l’entità dell’inflazione dei prossimi anni) saranno ovviamente inferiori a quelle teoricamente spettanti;
  2. la relazione accompagnatrice della legge di bilancio (22/11/22) contiene una TABELLA che CONTABILIZZA i TAGLI PENSIONISTICI 2023-2032, ben 61,314 miliardi  di euro di tagli, a carico solo dei pensionati INPS !
Contro questi nuovi TAGLI (che si aggiungono a quelli dal 2008 al 2021 in 13/17 anni) si è mossa APS-Leonida, subito appoggiata da FEDER.S.P.eV. e CONFEDIR, a livello nazionale.
E, i pensionati si stanno agitando. Con il PASSAPAROLA e con l’uso del WEB, sono già arrivate oltre 300 pre-adesioni al ricorso legale di AUTODIFESA.
Insomma, GUTTA CAVAT LAPIDEM… con quel che segue. CI SARÀ PURE UNA GIUSTIZIA-GIUSTA a ROMA o in EUROPA!

Novità APS-Leonida al 23.02.23

Cari Tutti, due righe per puntualizzare le ultime novità.

Pre-adesioni al ricorso contro la parziale rivalutazione (legge 197, art. 1, comma 309 del 29.12.2022): proseguono, con una goccia che scava la lapide, le pre-adesioni al Ns. ricorso per un totale ad oggi di 274 ricorrenti di cui 231 nel Triveneto e la quota restante in 10 regioni italiane.

È stato contattato a Roma un famoso attuariale cui spetterà il compito di calcolare il danno prospettico dei tagli 2023-2024.

È stata inviata a Tutti i presenti nella Ns. banca dati (finora non rispondenti alle precedenti e-mail) una ulteriore sollecitazione ad aderire al ricorso, corredata da un’ampia documentazione sul danno in essere.

Ricordiamo a Tutti che lo stesso, potrà essere quantificato da ciascuno di Voi solo con la pensione del 1 aprile 2023, perché  l’Inps ha già comunicato che con la pensione di marzo pagherà gli arretrati di gennaio e di febbraio 2023.

NB:
Abbiamo concordato con lo studio legale di Padova che, a tempo debito, verranno concordate le sedi (C. Conti e Tribunale) cui fare ricorso per i ricorrenti extra Triveneto.

NB:
Nei prossimi giorni verranno contattati per via postale Tutti gli iscritti FEDERSPeV del Triveneto, anche se non iscritti all’APS-Leonida.

SEPARAZIONE tra ASSISTENZA e PREVIDENZA: TRA il DIRE e il FARE…

Stefano Biasioli, 27 gennaio 2023

A metà gennaio il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali (Marina Calderone, sassarese del 1965, laureata in economia aziendale  e etichettata come “indipendente”) ha convocato ALCUNE PARTI SOCIALI (la solita Triplice + pochi altri) MA NON LE CONFEDERAZIONI AUTONOME  della DIRIGENZA PUBBLICA , per iniziare a discutere dell’assetto pensionistico Italiano.

Le CONFEDERAZIONI AUTONOME della DIRIGENZA PUBBLICA hanno chiesto, con richiesta unitaria, di partecipare ai lavori. Finora non hanno ottenuto risposta.
Comunque sia, da quanto si evince dalla stampa (es. La verità, pag.10 del 27/01/23)  il Ministro avrebbe proposto i seguenti temi:

  1. ricostituzione del NUCLEO di VALUTAZIONE della SPESA PREVIDENZIALE (monitoraggio);
  2. possibile separazione tra ASSISTENZA e PREVIDENZA ;
  3. peso della fiscalità italiana sulle prestazioni pensionistiche ( superiore agli altri paesi della UE);
  4. flessibilità di uscita dal lavoro (lavori usuranti, opzione donna etc);
  5. pensionamenti ritardati per i dipendenti pubblici over 67 anni ( a domanda ma con che benefici?).

Tutto bene? Mah, lo sapremo presto, soprattutto se il Ministro convocherà ai tavoli anche i CONFEDERALI AUTONOMI.
Voci di corridoio, poi, dicono che sulla separazione tra ASSISTENZA e PREVIDENZA la posizione della UIL sia largamente diversa a quella di CGIL e CISL e sia più vicina alle proposte di CONFEDIR, FEDER.S.P.eV. e APS-Leonida.

Nota a margine
Nell’Assemblea CNEL di ieri (26/01/23 ) solo il CONSIGLIERE Stefano Biasioli (al Cnel come designato Confedir) ha ricordato al Presidente Treu di mettere all’ordine del giorno della prossima assemblea il tema della “SEPARAZIONE tra ASSISTENZA e PREVIDENZA” nel bilancio INPS, ivi inclusa la discussione di un possibile DDL CNEL sul tema stesso e sulla creazione di un archivio analitico delle prestazioni assistenziali e previdenziali, con codici specifici, da raccordare anche al codice fiscale e alla denuncia dei redditi). Biasioli ha ricordato a Treu di avergli presentato di persona (assieme a Michele Poerio, Segretario CONFEDIR) la prima bozza di un possibile DDL, redatto in Veneto da un Ex segretario Generale della Regione Veneto, il Dr. GF. Zanetti.

Scarica l’articolo ⇒ Separaz_Assist_Previdenza-traildireeilfare_Biasioli_27.1.23

DITELO alla MELONI! e articolo sui VERI CONTI della Previdenza Italiana

Il Presidente del Consiglio, in carica da circa 3 mesi, ha un mucchio di problemi da risolvere.

Il suo tappeto verde a Palazzo Chigi è pieno di “rogne e rognette”: dall’inflazione che non cala, alla ricerca di energia da zone non sovietiche, agli scioperi dei benzinai, alle “strane” direttive della UE in tema di alimenti e di bevande “salutari”, all’assenza di una vera industria farmaceutica italiana (con la carenza da mesi di farmaci brand in Farmacia) e, per finire, alla disfatta della sanità territoriale.

Problemi su problemi. Ma ne aggiungiamo uno. Quello del TAGLIO ALLA RIVALUTAZIONE delle PENSIONI superiori a 4 volte il minimo INPS, ossia superiori a 2102 euro lordi/mese.

Noi, che siamo ottimisti fino a prova contraria, pensiamo che la scrittura dei c. 309-310 della legge di bilancio 2023 (197/2022, in due gazzette ufficiali, quella 303/SO n°43 del 29/12/22 e quella in GU n° 12/2023 del 16/01/23) non sia stata fatta da esponenti del centro-destra ma dai soliti burocrati del Ministero guidato oggi da Giorgetti…

…continua a leggere ⇒ DiteloallaMeloni_Biasioli_26.1.23

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IVeriContidellPrevidenzaItaliana_26.1.23

AVVISO AI NAVIGANTI

AVVISO A TUTTI I PENSIONATI PUBBLICI E PRIVATI
(con pensione superiore a 4 volte il minimo Inps, ovvero a 2.102 euro/lordi/mese)

Caro Collega pensionato,

nel 2022 secondo l’ISTAT il tasso di inflazione ha eroso il potere d’acquisto dell’11,86 % e gli economisti prevedono che la situazione inflazionistica sia destinata a durare anche per i prossimi anni, essendo riconducibile ad una serie di concause che paiono, ad oggi, lungi dal risolversi.

La Legge Finanziaria per il 2023 promulgata a fine anno dal Governo Meloni, prevede, per ridurre l’impatto inflattivo, una rivalutazione pari al 7,3% per le pensioni lorde fino a 4 volte il minimo Inps (pari a 525,38 € x 13 mensilità) mentre – per le fasce superiori – stabilisce una rivalutazione via via decrescente arrivando fino al 32% (del 7,3% = 2,34%) per quelle oltre 10 volte il minimo Inps.

La assai ridotta rivalutazione comporta per i pensionati interessati una reale perdita del potere d’acquisto per quest’anno e per il prossimo, che corrisponde, di fatto, a una decurtazione definitiva e non più recuperabile degli assegni spettanti.

Tale ingiusto trattamento potrebbe essere, inoltre, seguito da altre azioni ulteriormente lesive nei confronti dei pensionati, vista la presenza – nel programma elettorale del partito di maggioranza relativa – di un progetto di ricalcolo pensionistico.

Abbiamo contattato due valenti avvocati per ricorrere contro l’ennesimo e reiterato provvedimento penalizzante nei confronti dei soli pensionati. Provvedimento che fa seguito a analoghi precedenti (basti pensare a quanto avvenuto in precedenza negli ultimi 13 su 17 anni) e costituisce un vero e proprio accanimento nei confronti di chi ha versato cospicui contributi nel corso della sua vita professionale e verso chi, fra l’altro, versa in percentuale determinante l’IRPEF che sostiene il nostro traballante sistema di welfare.

Dai la Tua pre-adesione al ricorso promosso da APS Leonida e partecipa all’incontro tematico che si terrà a:

PADOVA SABATO 4 FEBBRAIO 2023

c/o HOTEL FOUR POINTS (uscita Pd Est)

dalle ore 10:00 alle 12:30

SCARICA IL MODULO DI PRE-ADESIONE ⇒ Avviso ai Naviganti 

RIVALUTAZIONI delle PENSIONI a CONFRONTO

Leonida, 19/01/2023

Legge Draghi 234/2021 (recupero della Legge 388/2000)

Attiva solo per l’anno 2022 (minimo INPS € 525,38)

Rivalutazione in 3 scaglioni:                                         Cifra lorda/mese

  1. 100% fino a 3,99 volte in minimo Inps;         inf.  a 2.101,52
  2. 90% tra 4 e 4,99 volte il minimo Inps;           da 2.102 a 2.621,65
  3. 75% sopra 5 volte il minimo Inps                     sup. a 2.622,00

Inflazione ufficiale 2022:             fissata a 1,9%


Legge Meloni 197/2022 del 29 dicembre 2022

Attiva per gli anni 2023-2024 (minimo INPS mantenuto a € 525,38)

Rivalutazione in 6 scaglioni:

  1. 100% fino a 3,99 volte in minimo Inps (7,3%) a           2.101,52
  2. 85% tra 4 e 4,99 volte il minimo Inps (6,20%) da       2.102 a 2.621,65
  3. 53% tra 5 e 5,99 volte il minimo Inps (3,87%) da       2.622 a 3.147,02
  4. 47% tra 6 e 7,99 volte il minimo Inps (3,43%) da       3.148 a 4.197,78
  5. 37% tra 8 e 9,99 volte il minimo Inps (2,7%) da           4.198 a 5.253,80
  6. 32% oltre 10 volte il minimo Inps (2,34%) da                5.254 in su

Inflazione ufficiale 2022:             fissata a 1,9%
Inflazione ufficiale 2023:             fissata a 7,3%
Inflazione (teorica) 2023:            ????? con minimo teorico INPS a fine 2023 di € 563,73


Considerazioni amare…
Netto peggioramento dei criteri di indicizzazione delle pensioni. Infatti:

  1. Dai 3 scaglioni della legge Draghi 234/2021 (valida solamente nel 2022); siamo passati (legge Meloni 197/2022) a ben 6 SCAGLIONI, con una penalizzazione massiccia di 5 fasce su 6. Non solo ma:
  2. Con la legge Meloni la penalizzazione riguarda l’intera pensione, colpendo da 0 euro fino al totale della pensione mensile lorda.
  3. In altri termini, mentre con la legge Draghi la penalizzazione partiva da 4 volte il minimo Inps, con la legge Meloni il danno rivalutativo è sull’intero importo.

PER ESSERE ANCORA PIÙ CHIARI

Con la legge Draghi, una pensione di circa 10 volte il minimo Inps – vedeva una rivalutazione pari al 60-80% del dato inflattivo ufficiale.

LeggediBilancio2023-RIVALUTAZIONI a CONFRONTO

 

TAGLI ALLA RIVALUTAZIONE

La legge di bilancio 2023 (197/2022 ) prevede, per le fasce superiori a 10 volte il minimo INPS (525,38 euro/mese) il taglio netto alla rivalutazione dell’INFLAZIONE UFFICIALE 2023 (7,3%), riducendola al 32% del 7,3% (=2,34%)  sull’INTERO IMPORTO PENSIONISTICO.

Quindi UNA SERIE DI DANNI:

1) A PARITÀ di FASCIA PENSIONISTICA, la legge Draghi 234/21 prevedeva una RIVALUTAZIONE media pari al 60-80% del dato inflattivo (applicava le fasce: 100% fino a 4 volte il MIN-INPS;  90%, da 4 a 5 volte il MIN-INPS; e 75% per la restante quota).

2) La legge 197/2022 applica la parziale rivalutazione (32% del 7,3%= 2,34%) sull’INTERO IMPORTO PENSIONISTICO , con ulteriore peggioramento (dal 60-80% al 32%).

Presupposti/conseguenze della Legge MELONI:

a) La PENSIONE È UN REDDITO da TASSARE e non un DIRITTO MATURATO da RIVALUTARE, sulla base del dato inflattivo (art. 38 della Costituzione);

b) La PENSIONE delle FASCE MEDIO-ALTE PUÒ ESSERE PENALIZZATA IMPUNEMENTE, peggiorando addirittura i tagli rivalutativi di Draghi e della legge 388/2000, con rivalutazione ridotta dal 60-80% al 32%.

Fino  a 10 volte il MIN-INPS: rivalutazione reale 2023= +122,72 euro/mese, invece del teorico 331,74. Quindi= perdita di 209,24 euro/mese ovvero 2.720,12 euro/anno !

c) Il danno è ALMENO BIENNALE (2023-2024), con un risparmio per lo Stato di 3,2 miliardi /anno (6,4 nel biennio) e addirittura con un previsionale decennale di un risparmio di 62,3 mld (dati SPI-CGIL).

d) ASPETTI SOCIALI: tagli alle nostre pensioni ⇒ impatto negativo sul PIL !

e) Per cosa saranno utilizzati i soldi negati a Noi ?

f) Fino al 31/12/21 le leggi di Bilancio degli ultimi governi avevano rapinato ai pensionati  10 volte superiori al  MIN-INPS circa 12.400 euro/anno, pari a circa 954 euro/mese.

ABBIAMO GIÀ DATO !!!!

LeggediBilancio2023-consideraz_amare_ parte 2_20.1.23

ATTENZIONE! A TUTTI i PENSIONATI PUBBLICI e PRIVATI

Venerdì 13/01/23 si è riunito (nella sede legale) il Direttivo dell’APS-Leonida, per una analisi dei tagli prodotti dalla legge di bilancio 2023 (legge n. 197 del 29 dicembre 2022) alle rivalutazioni delle PENSIONI SUPERIORI a 2500 euro/lordi/mese.

È stato contattato un IMPORTANTE STUDIO LEGALE di PADOVA, che ha manifestato la propria disponibilità ad avviare una azione legale a tutela delle nostre fasce pensionistiche danneggiate dalla legge di bilancio. Ma, ovviamente, l’azione legale avrà un certo costo, che dovrà essere coperto da un numero adeguato di ricorrenti (da 200 ricorrenti in su).

Di conseguenza, il Direttivo APS LEONIDA ha organizzato una ASSEMBLEA APERTA a TUTTI i PENSIONATI PUBBLICI e PRIVATI  “A TUTELA DELLE PENSIONI INPS over 2500 euro/lordi/mese”, che si terrà a:

PADOVA, SABATO 4 febbraio 2023

c/o HOTEL FOUR POINTS (uscita Pd-Est),

dalle ore 10:00 alle ore 12,30

Nel corso dell’Assemblea verranno chiariti i danni economici 2023-2024 (ma con effetti permanenti) provocati dalla legge di bilancio 2023. Saranno decise inoltre le azioni legali possibili, per contrastare i tagli pensionistici.

Il Direttivo APS si è impegnato a diffondere queste notizie in ambito Triveneto (e non solo).

Un saluto cordiale e Vi aspettiamo numerosi!

Ecco i nuovi tagli alla perequazione delle pensioni

di Michele Poerio e Stefano Biasioli

Ecco i nuovi tagli alla perequazione delle pensioni

Con decreto legge 115/2022 del Mef è stato deciso di anticipare a novembre 2022 il conguaglio positivo (+ 0,2%) sulle pensioni percepite nel 2022, tredicesima compresa.

Ciò è dipeso: dal fatto che si è registrato un differenziale tra tasso di svalutazione previsionale stimato nel 2021 (+ 1,7%) e quello reale e definitivo (+1,9%), valori su cui vengono parametrate le rivalutazioni delle pensioni 2022 e dal fatto che gli indici di svalutazione hanno raggiunto recentemente anche nel nostro Paese valori molto elevati, così da consigliare di anticipare il conguaglio di 2-3 mesi (solitamente avveniva nei primi mesi dell’anno successivo).

Stessa logica vale per l’anticipo del 2% della rivalutazione delle pensioni (riferita, questa volta, alla svalutazione 2022), a valere sull’ultimo trimestre 2022 e tredicesima, deciso dal decreto Aiuti-bis ma limitato solo alle pensioni di minore importo, cioè fino a 2.962 € /mese…

… continua a leggere ⇒ Ecco i nuovi tagli alla perequazione delle pensioni