Draghi: Divina Commedia all’incontrario

Di Stefano Biasioli, 08.01.2022

Perdete un po’ del vostro tempo seguendo le mie riflessioni. Draghi sta facendo il percorso di Dante al contrario.

Dal Paradiso (“santo subito”) è già passato al Purgatorio (“premier indebolito”) e corre il pesante rischio di finire all’INFERNO (“votazioni presidenziali disastrose per Lui”).

Chi scrive non è mai stato favorevole ai Caèi di Governo o ai Presidenti della Repubblica di estrazione bancaria, scelti non dal parlamento ma da grossi giochi economico-finanziari. Su Draghi conoscevamo le opinioni negative di Cossiga e quelle positive di Berlusconi, al quale Draghi deve la carriera in Banca d’Italia e quella nella BCE. Draghi è stato scelto da Mattarella, con atto di imperio extraparlamentare: da quel Mattarella che non l’ha nemmeno nominato Senatore a vita, come fatto invece da Napoletano con Monti.

Quindi Draghi è un extraparlamentare, un soggetto mai votato dalla gente, mai.

Per lunghi mesi giornali, giornalisti, gente comune hanno inneggiato a Draghi e alle sue taumaturgiche doti di “Problem solving” (come scrivono i bocconiani e i loro consanguinei). I mesi trascorsi e, soprattutto, gli atti governativi più recenti dimostrano che Draghi ha perso la bacchetta magica.

Dal Paradiso è passato al Purgatorio. Infatti, da circa un mese, sono fioccate le critiche nei suoi confronti. Le riassumiamo: …

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