Prima Assemblea 2020 APS-Leonida

Si è tenuta sabato 1 febbraio scorso, presso l’hotel Four Points di Padova, la prima Assemblea degli iscritti 2020 all’APS-Leonida, convocata con urgenza per discutere di problemi urgenti relativi a:

  • collocazione della sede legale dell’Associazione e completamento della modulistica necessaria per l’iscrizione al Registro Regionale delle Associazioni  del terzo settore.

L’Assemblea ha deciso all’unanimità le linee di condotta da seguire su questi punti ed ha invitato la Segreteria a chiedere agli iscritti 2019 il rinnovo dell’adesione all’Associazione per il 2020.

Tra le varie ed eventuali si è deciso di supportare il Doot. J.A. di Merano al quale l’Inps ha chiesto proditoriamente un rimborso dimoltre 20.000 euro (per errori di conteggio da loro fatti!) con una trattenuta immediata sulla pensione di circa 2.400 euro/mese per 9 mensilità.

Trattasi di atto illegittimo, per il quale l’APS-Leonida cercherà i modi possibili a tutela del Collega Pensionato.

Anche questo è un Nostro compito!

RIFLESSIONI SUL NUOVO PANIERE ISTAT

Articolo di Stefano Biasioli – giovedì, 06 febbraio 2020

I giornali di questi giorni sono pieni di notizie relative al coronavirus e a tutte le baruffe all’interno del governo 5S-PD, mentre altre notizie molto più importanti per il cittadino comune e soprattutto per il povero pensionato, latitano o vengono messe nelle ultime pagine.

Una di queste, guarda caso, riguarda il paniere Istat. Paniere che è stato stravolto, ancora una volta, in un modo incredibile.

A questo punto ci piacerebbe conoscere il nome e il cognome dei furbastri che decidono di cambiare il paniere Istat a loro piacere, seguendo le mode e non seguendo i consumi reali.

Tanto per dirne una, nel paniere 2020 entrano il sushi take-away i pasti a domicilio, le auto elettriche e ibride, il monopattino, l’estetista per uomo, lo smalto semipermanente, le camice portate in lavanderia ed altre amenità del genere mentre acquistano un peso sempre minore voci di spesa quotidiane che sono invece importantissime per il povero cittadino italiano, attivo o pensionato che sia.

Nella revisione annuale vengono svilite voci pesanti nel singolo bilancio familiare: acqua -21%, rifiuti -16,4%, energia elettrica -10,3%, gas -21%.

La revisione di quest’anno ha scatenato pertanto un putiferioperché sono entrati nel paniere prodotti a diffusione molto limitata. Un esempio su tutti: le automobili elettriche, che nel 2019 hanno rappresentato appena lo 0,5% delle immatricolazioni. Per non parlare poi dei monopattini elettrici e del sushi da asporto, voci del tutto sconosciute ai consumatori anziani.

Ancora peggio è il peso dato alla consegna dei pasti a domicilio, evidentemente possibile solo nei centri urbani dove questo servizio esiste.

E c’è di più.

Al contrario di quanto accade di solito, l’Istat non ha fatto come al solito, ossia non ha inserito nuove voci togliendone altrettante dal vecchio paniere.

No, si è limitata ad aggiungere queste nuove voci a quelle storiche,  alleggerendo  quindi il peso delle voci storiche, ossia dando minor importanza alle voci che realmente pesano nel bilancio delle famiglie italiane. Alcuni esempi per tutti:

  • è scesa l’incidenza dei prodotti alimentari, che da soli rappresentano la voce più pesante di costo, assieme a quella dei trasporti.
  • è stato alleggerito il peso della voce abitazione-acqua elettricità-combustibili, all’interno della quale rientrano (ad esempio) gli affitti, le rate di mutuo, le spese per il riscaldamento, e le bollette di acqua, luce, gas, spazzatura.
  • Quindi l’Istat ha deciso di ridurre il peso di spese fondamentali per i cittadini, spese che sono cresciute (e non di poco) nel corso degli ultimi 10 anni.
  • il dettaglio di tutto questo è contenuto in una tabella pubblicata su Libero del 5 febbraio a pagina 19, tabella che alleghiamo integralmente.

Dopo questi soprusi, c’è stata la protesta dell’Unione Nazionale Consumatori che ha espresso preoccupazione per il calo record dei pesi attribuiti alle spese di quotidiane utilità e che considera ingiustificabile questa scelta dell’ISTAT.

Altrettanto ovvia la protesta di Noi pensionati della FEDER.S.P.eV., del Forum Pensionati d’Italia e dell’APS-Leonida, a fronte di decisioni che definire immotivate è assolutamente poco, per essere gentili.

Diciamo che l’Istat ha preso un abbaglio ma saremmo molto più realisti nel dire che, ancora una volta, una manina sinistrorsa ha deciso di truccare i dati inflattivi e di comprimere ulteriormente la modestissima rivalutazione delle pensioni, basata sul recupero parziale dell’inflazione ufficiale.

Questa, a sua volta, è basata su un paniere Istat cangiante di anno in anno….. mai cangiante come nel 2020!

Nei giorni scorsi è arrivato dall’Istat il dato relativo all’inflazione di gennaio 2020, che vede i prezzi in aumento dello 0,6%, numero che sale allo 0,9% per i beni fondamentali per la vita quotidiana.

Un’ultima annotazione: dal 1928 la composizione del pannello Istat è stata rivista almeno 20 volte.

Di queste, quella di quest’anno è stata certamente la più significativa.

Senza dimenticare che anche quella del 2019 non è stata da meno, visto che sono stati introdotti nel pannello voci quali: zenzero, frutti di bosco, Web-TV e bici elettrica!

Riflettete gente, riflettete.

(Tabella estratta da: Libero, 05.02.2020, pagina 19)

Perequazione 2020 a cura di Carlo Sizia

Perequazione 2020 delle pensioni: di fatto inesistente per le pensioni medio-alte e fino al 2021, mentre persiste l’esproprio fino al 2023 per le pensioni oltre 100.000 € lordi/anno

Dopo il D.M. congiunto Economia-Lavoro del 15/11/2019, la Circolare INPS 147/2019 e l’ultima legge di bilancio (L. 160/2019) è chiaro e definitivo il quadro della rivalutazione delle pensioni pubbliche per il 2020.

In particolare, il D.M. anzidetto, su dati Istat, ha confermato (art. 1) la perequazione definitiva per il 2019 in misura del + 1,1% (quindi non ci sarà alcun conguaglio su quanto già percepito nel 2019), mentre l’art. 2 fissa in misura del + 0,4% la perequazione provvisoria, a partire dal 1° gennaio 2020, “ salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l’anno successivo”.

Il conguaglio, positivo o negativo, non c’è stato negli ultimi 4 anni (2016, 2017, 2018 e 2019) perché svalutazione previsionale e definitiva sono risultate coincidenti, mentre ci sarebbe stato un conguaglio positivo se la svalutazione previsionale (stimata a settembre) fosse risultata inferiore a  quella definitiva, al contrario il conguaglio sarebbe stato negativo qualora la svalutazione definitiva fosse risultata inferiore a quella prevista in via provvisoria.

Qui di seguito vengono riportati gli indici di svalutazione (provvisori e definitivi) e di rivalutazione degli ultimi 14 anni……. continua a leggere  →  Perequazione 2020 di Carlo Sizia_29.1.20

…RIFLESSIONI POST-VOTO

Che La Stampa italiana sia quasi tutta di sinistra è noto.

Che PD e succedanei (sardine e affini) abbiano fatto passare i risultati delle elezioni in E. Romagna come una Vittoria esaltante è comprensibile nella logica della sinistra che da sempre si considera moralmente, intellettualmente e strategicamente superiore a coloro che stanno dall’ altra parte.

Quella contraria alle dittature, alla compressione delle scelte individuali, alla meritocrazia e ai suoi effetti.

Se Vittoria della sinistra è  stata, si tratta di una vittoria di Pirro, una vittoria che ingessa i parlamentari e il governo in carica fino al 2022-2023, purtroppo.

Vittoria di Pirro perché la maggior parte delle Regioni è e sarà espressione del centrodestra, largamente maggioritario nel Paese.

Nel Paese reale, non nel paese virtuale.

Purtroppo non si tratta del paese di Bengodi ma di una Italia che avrebbe bisogno di altri gestori e di altre cure.

Avrebbe  bisogno di decisionisti e non di temporeggiatori. Di gente come Cesare Augusto e non di gente come Quinto Fabio Massimo.

Abbiamo visto tempi migliori…di questi. Anche se uscivamo dalla seconda  guerra mondiale…!.

Allora c’era più solidarietà…vera.

C’era la certezza che l’Italia sarebbe uscita dalle miserie lasciate dalla guerra.

Ora? Ora sperare in un drastico miglioramento pare utopia.

Basta guardarsi attorno…e osservare le facce dei passanti…

Stefano Biasioli

POCA DEMOCRAZIA IN ITALIA? CHI VIENE IN PIAZZA A TUTELARE I VENETI?

Sabato 19 gennaio, su Rete Veneta,  il Direttore Bacialli si chiedeva: ……..” ma per quanto tempo i veneti sopporteranno? Per quanto tempo i veneti accetteranno di essere presi per i fondelli…?

Ovviamente, faceva riferimento ai  2 milioni di voti veneti favorevoli all’autonomia veneta e al fatto che sono passati 2 anni e due governi, senza che sia stato fatto un solo passo in avanti rispetto a questo essenziale aspetto.

” Veneto mona…Veneto imbriagon….Veneto che lavora e basta….”.

Stamattina ho riflettuto e adesso scrivo.

Sono Stefano Biasioli, medico in pensione, sindacalista medico in pensione, pastPresident CONFEDIR (una confederazione della dirigenza pubblica, confederazione autonoma, con bilanci piccoli e trasparenti).

Sono anche  il Segretario dell’APS LEONIDA, una associazione a tutela dei pensionati, contro i tagli pensionistici fatti dai vari governi, dal 2008 al 2023 (sic!, 2023).

Sono un noto rompiscatole e non mi piacciono le cose storte, anche se – per esperienza sindacale – so quanto sia difficile combattere contro la politica strutturata. Quando rompo le scatole, mi firmo LENIN e, ora, scrivo da LENIN.

ITALIA: REPUBBLICA TRUFFALDINA o DEMOCRATICA ?

Solo i Veneti, oggi, si ricordano che il Veneto non ha aderito al Regno d’Italia nel 1861, come gli altri. No, il Veneto è entrato nel Regno d’Italia nel 1866, dopo un “referendum truccato”, controllato dai soldati piemontesi.

I più vecchi, come me, ricordano quanto si sia discusso, allora, se il Referendum monarchia/repubblica sia stato un referendum “corretto o pilotato”.

Ma i veneti dovrebbero ricordarsi quanti milioni di voti veneti, dati alla DC,  abbiano portato a Roma decine di deputati e Senatori DC che poco hanno fatto per il Veneto e per i veneti. Eccezioni? Forse Rumor, non certo Trabucchi…. E quanti voti,  nei tempi recenti, sono andati a Forza Italia, dal Veneto ?

Per ottenere cosa? Una ferrovia lentissima tra Padova e Bologna; una autostrada a 2 corsie tra Padova e Bologna; nessuna superstrada-autostrada tra Forlì  e Venezia…. Una tangenziale a Venezia, ma nessuna tangenziale a Vicenza. Una autostrada che si ferma 15 km prima di Belluno, con una viabilità verso Cortina che fa schifo.

Una sanità veneta che soffre per assenza di medici, infermieri, tecnici; che soffre per assenza di programmazione; che soffre per le patologie emergenti da PFAS-PFOA etc.

Per l’assenza di una rete poliambulatoriale diffusa; per l’assenza di un sistema strutturato di trasporto per i malati cronici; per il mancato cordinamento dei CUP provinciali; per l’assenza di una tessera sanitaria individuale con microchip.

“Sanità veneta….PRIMA IN ITALIA “…dice orgogliosamente Zaia. È così sulla carta (grazie a una commissione “misteriosa” di burocrati e a 33 parametri che non riflettono la realtà). MA la REALTÀ È FATTA di PRONTO-SOCCORSI INTASATI, di carenza di letti e di attività riabilitativa, di vecchi “isolati”. Di medici e infermieri che “si tirano il collo” per rispondere adeguatamente alla domanda sanitaria.

DA ULTIMO, LA BUFALA DEGLI EFFETTI DEL  REFERENDUM SULLA AUTONOMIA.

Sono passati 27 mesi e l’autonomia veneta non ha fatto un passo in avanti. Zaia può dire quello che vuole ma i fatti sono li, come pietre.

NESSUN RISULTATO, qualunque sia il governo, qualunque sia il numero dei deputati e senatori veneti presenti in parlamento.

Non ci sono dubbi, Salvini ( non più Liga veneta—>Lega veneta—> Lega ma Lega Salvini premier…) ha messo il silenziatore a Zaia.

Il ministro Boccia ci prende in giro, come se i veneti non si fossero già espressi. Come se il Prof. Mario Bertolissi fosse un Di Maio qualunque e non invece un costituzionalista d’eccellenza.

Speranze dalla Corte Costituzionale? Nessuna, dopo la sentenza dell’altro ieri, sul quesito relativo alla modifica del sistema di voto.

Il PD (che tradisce il maggioritario a favore del proporzionale grillino) e i 5S vogliono il proporzionale, per tornare alla prima repubblica e al potere di interdizione dei partitini, incluso il nuovo partito islamico.

Per chi voteremo, alle regionali di primavera? Quando voteremo, a livello nazionale? Ci sarà  un ennesimo presidente della repubblica nominato dalla sinistra, quando il 50% del paese è migrato a destra? 

La magistratura – in assenza di una classe politica adeguata – continuerà a svolgere una azione di supplenza, ossia  a fare politica (dopo Craxi, Berlusconi, Andreotti, tocca ora a Salvini…), con sentenze che: favoriscono la immigrazione senza regole; favoriscono i campi di concentramento al sud; imbrigliano le forze dell’ordine; consentono le lungaggini infinite dei processi;  consentono il taglio delle pensioni a chi ha lavorato e versato contributi, per regalarli a gente che non ha lavorato (potuto o voluto), ossia distraendo fondi INPS dalla previdenza per regalarli all’assistenza….etc etc.

Da MEDICO DICO. Perché un “primario” (ora Direttore di Unità  operativa complessa!) ha la responsabilità di chiudere il ricovero di un paziente, mettendo la firma finale entro un tempo “ristretto” e invece i magistrati non sono tenuti ad alcuna tempistica sui fascicoli “aperti” e non subiscono danni se restano inerti, passivi, inconcludenti ? Ah, un referendum su questi aspetti è rimasto inapplicato! A proposito di democrazia.

Alla faccia della Costituzione, tanto esaltata quanto disapplicata.

E I VENETI ?

I veneti resteranno sempre in cantina, al buio, se non si muoveranno….come in Catalogna.

Ma muoveranno i sederi dalle comode poltrone e verranno in piazza per GRIDARE CHE VOGLIONO ESSERE AUTONOMI ?

Non Vi chiedo di fare “le sardine” o i “pesci in barile” ma VI CHIEDO DI MUOVERVI !!!!!

Siete disposti a venire in piazza, senza sponsor e con costi vostri ?

Se si, fatecelo sapere….su twitter e con ogni mezzo disponibile.

LENIN

L’INPS TERRORIZZA UN POVERO PENSIONATO

Cari PENSIONATI, COSA FA L’INPS? GIOCA O PRENDE PER I FONDELLI?

Perché questa domanda? Perché un nostro iscritto altoatesino (ovvero un iscritto all’APS LEONIDA),  il Dr. A.J. (non ne citiamo il cognome intero sia per riservatezza ma anche perché trattasi di cognome difficilissimo) ha ricevuto dall’INPS locale  nei giorni scorsi, l’invito a SALDARE UN DEBITO CON l’INPS di euro 22.413, per “pensione indebitamente percepita” ossia per effetto di un loro (di quelli dell’INPS) erroneo/errato calcolo sull’entità della pensione assegnata al Dr. A.J.

ALCUNI DETTAGLI

Il Dr. in questione è andato in pensione, dopo 40 anni di contributi, con decorrenza  1/1/2016 (n°…427; atto …..30357) con pensione annua di euro 181.552,75.

Possediamo altri dettagli che,  per privacy, evitiamo di scrivere. Nell’atto in questione era precisato che “…la presente liquidazione è da considerarsi provvisoria..”.

In data 14/09/18 (Prot. INPS locale n°…2788) la pensione veniva ricalcolata in 187.737,88 euro. Nell’atto era specificato che “la presente annulla e sostituisce l’atto precedente BZ..(…30357). Erano allegati i dettagli del nuovo calcolo.

In data 24/12/19 il Collega riceveva nuova lettera INPS locale (Prot. INPS…2458) in cui veniva trasmesso atto BZ ….14711 “con cui è stata conferita pensione ordinaria diretta di anzianità, liquidata con il sistema retributivo, a far data dall’1/1/2016. Il settore pagamento provvederà al calcolo dell’importo indicato, confrontandolo con quanto già erogato e potrà determinare un conguaglio a suo favore….Avverso il presente atto Ella potrà presentare ricorso amministrativo al Comitato di vigilanza della gestione di competenza…”

In sintesi, la pensione veniva ridefinita in 181.702,44 euro (n°….5427). QUESTO ATTO ANNULLA l’atto Bz n°….4188 (dell’8/6/17).

TUTTO FINITO, dopo anni? NO !

Infatti, il giorno 2/1/2020, il buon Dr. A.J. riceveva dall’INPS una sollecitazione perentoria a pagare…” UN INDEBITO PENSIONISTICO di euro 22.413,35 (pens. n° …5427)….”

Quali le motivazioni? Almeno 8 tra leggi e regolamenti vari:

– Legge 214/2011 (art.21,c.1)…soppressione dell’INPDAP;

– TU pensioni ( 274/91 e s.m.i.)

– DPR 538/86, art.8,c.2….rifusione delle somme…

– Legge 131/1983 (art.30, c.4)….responsabilità del datore di lavoro

– TU 1092/1973—>Art.30, legge 177/1976

– DPR 429/1986, (art. 44,c.3) ..il pensionato deve comunicare all’INPDAP ogni fatto che causi riduzione della pensione o riduzione degli assegni accessori…

– Art. 2033 c.c…..obbligo di restituzione delle somme pagate e non dovute…

– legge 190/2014 (art.1,c.707).

Ovviamente, seguiva una serie di tabelle di ricalcolo…

Impaurito, il nostro iscritto si rivolgeva a Noi per spiegazioni.

CONSIDERAZIONI di APS-LEONIDA

A Noi, che abbiamo fatto i medici per una vita ma che comunque abbiamo avuto a che fare con amministrazioni pubbliche di diversa tacca (scadente, discreta, buona), la cosa è parsa sia strana che assurda .

Innanzitutto che questo balletto di cifre sia durato anni: almeno 3, ma non è finito…il balletto. Anzi il ballo scatenato….relativo a cifre instabili…

Ci è poi venuto in mente che, sul tema pensionistico, esiste un principio detto “IRREPETIBILITÀ delle PENSIONI”, garantito dall’art.52 della legge n° 88/1989.  E, guarda caso, questa legge non è stata citata dall’INPS altoatesino, né tanto meno, è stata applicata una sentenza della Cassazione (482/2016).

Ne ricordiamo, in sintesi, la sostanza. Il principio è quello della

IRRIPETIBILITÀ delle PENSIONI

Le somme di pensione percepite in buona fede non possono essere ripetute.

Le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione o di erogazione della stessa,ma ciò non comporta il recupero delle somme così corrisposte, a meno che la prestazione indebita sia conseguenza di un comportamento doloso posto in essere dall’interessato (principio generale dell’irripetibilità delle pensioni ex art. 52 L. n. 88/89).

A) Legge n. 88 del 1989, Articolo 52 – prestazioni indebite. 

1.  Le pensioni a carico dell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, delle gestioni obbligatorie sostitutive o, comunque, integrative della medesima, della gestione speciale minatori, delle gestioni speciali per i commercianti, gli artigiani, i coltivatori diretti, mezzadri e coloni nonché la pensione sociale, di cui all’articolo 26 della legge 30 aprile 1969, n. 153 possono essere in ogni momento rettificate dagli enti o fondi erogatori, in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione, erogazione o riliquidazione della prestazione 2. Nel caso in cui, in conseguenza del provvedimento modificato, siano state riscosse rate di pensione risultanti non dovute, non si fa luogo a recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita percezione sia dovuta a dolo dell’interessato. Il mancato recupero delle somme predette può essere addebitato al funzionario responsabile soltanto in caso di dolo o colpa grave.

B) Corte di Cassazione Civile sez. Lavoro – sentenza n. 482 del 8 marzo 2016, pubbl. 11.01.2017

“… le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di «errore di qualsiasi natura» commesso in sede di attribuzione o di erogazione della pensione, ma non si fa luogo al recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita prestazione sia dovuta a dolo dell’interessato (ipotesi, quest’ultima, che nella specie, non sussiste).”

COMMENTINO FINALE

Questa è l’Italia di Oggi. Perfino l’INPS dell’Alto Adige perde colpi e dimostra di non conoscere le norme pensionistiche “essenziali”.

Ignoranza o tentativo di prevaricazione ? Al lettore la scelta.

Noi dell’APS diciamo che storie come queste dimostrano la validità della nascita e dello sviluppo della nostra Associazione a tutela dei pensionati. Associazione libera, autonoma, vigile e  attiva, anche in casi come questo.

Ci sarà pure un GIUDICE, a Berlino !

Stefano Biasioli,
Segretario APS-Leonida

La Corte Costituzionale ne ha combinato “un’altra”

Ce lo aspettavamo e infatti, dopo 8 ore di sofferta discussione la Corte Costituzionale ha ieri bocciato il Referendum di modifica elettorale (favorevole al maggioritario) proposto da 8 Governatori Regionali a guida leghista.

I soliti «spifferi» di corridoio ci dicono che Mario Bertolissi (cattedra di Diritto Costituzionale – Università di Padova) abbia messo in estrema difficoltà i Giudici della Corte, come risulta anche dallo scarno comunicato emesso ieri sera.

La sostanza è che, a questo punto, la Corte Costituzionale spinge evidentemente per un ritorno al sistema proporzionale, attualmente sostenuto dai M5s e da quel PD che fino all’altro giorno sosteneva invece il maggioritario.

Tornare al proporzionale significa tornare all’instabilità governativa della prima repubblica ed ai «maxi inciuci» dopo le elezioni.

Significa inoltre che il governo giallo-rosso punta a fare eleggere un suo uomo alla presidenza della repubblica nel 2022.

N.B.

Poiché siamo amici di Mario Bertolissi da una vita, gli diciamo di non abbattersi per la sconfitta, perché non è colpa Sua se la maggioranza dei giudici ha grandi amori per le “ideologie sinistre” !

N.B. (2)

Se la logica della Corte Costituzionale è questa, quale sarà il destino dei Nostri ricorsi ?????

SANITÀ di IERI – OGGI e DOMANI

Articolo di Stefano Biasioli – Venerdì, 10 Gennaio 2020

Nei giorni scorsi i giornali hanno pubblicato i risultati relativi alla valutazione che la Commissione Nazionale Lea ha dato alle diverse regioni, sulla base di 33 diversi indicatori di assistenza sanitaria.

UN PASSO INDIETRO: COMMISSIONE LEA?

La Commissione LEA (livelli essenziali di assistenza) nasce da lontano, ossia è il frutto di una serie di disposizioni normative che riassumiamo:

– D.Lgs. 56/2000 (art. 9); Legge 208/2015 (c. 556); DM 16/06/2016; DPCM 12/01/17…e s.m.i.

Da chi è composta la Commissione: dal Ministro della Salute e dai rappresentanti di MEF, Consiglio superiore di sanità, Istituto superiore di sanità, AIFA, Agenas, Regioni.

Non è dato di sapere (il sito del Ministero non riporta queste informazioni) i nominativi degli attuali commissari…Perché ?

Compiti della Commissione: molteplici e, tra i molti, anche quello di “valutare che l’applicazione dei LEA avvenga in tutte le Regioni con lo stesso standard di qualità e includa tutte le prestazioni”.

RISULTATI 2018

Il Veneto risulta al primo posto nella classifica 2018 delle Regioni che assicurano le migliori cure ai cittadini.

In dettaglio il Veneto ha ottenuto 222 punti su 225; seguono Emilia Romagna (221), Toscana (220), Piemonte (218), Lombardia e Liguria 211, Lazio 190, Puglia 186, Molise 180, Sicilia 171, Campania 170, Calabria 162.

Come sopra prospettato, spetta al Comitato Lea la verifica permanente dei livelli essenziali di assistenzaossia il compito di verificare come siano erogati i servizi sanitari in termini di appropriatezza e di efficienza nell’utilizzo delle risorse.

DUBBI e PERPLESSITÀ

In teoria, l’attività della Commissione dovrebbe essere fondamentale, per verificare lo stato di salute della sanità italiana, disarticolata perché affidata ad una organizzazione regionale molto variegata.

Ma le cose, forse, non sono così semplici e scontate.

….. l’Articolo continua… Articolo di Stefano Biasioli_10_01_2020

Prime notizie del 2020

È iniziato il 2020 («anno bisesto – anno funesto») ma nulla sembra cambiato.

Il governo giallorosso o rossogiallo è sempre più allo sbando e continua a ricevere discredito dalla comunità internazionale, europea ed extraeuropea.

Il suo destino appare legato non tanto alle pesanti vicende internazionali quanto al risultato delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna e in Calabria.

Il fenomeno delle sardine sembra già in esaurimento mentre vanno segnalati due fatti importanti:

  • l’aumento degli immigrati attraverso le bucate frontiere ad est dell’Italia;
  • la “innocente” dichiarazione del Presidente INPS Tridico che…. “…il reddito di cittadinanza è una misura esclusivamente assistenziale che non ha prodotto lavoro perché…. il mondo del lavoro non crea nuovi posti lavorativi…“…. !!! Si tratta ovviamente di un ossimoro che testimonia ancora una volta la necessità di separare il bilancio INPS previdenziale da quello INPS assistenziale.

Noi dei Leonida lo diciamo fin dalla nascita dell’Associazione, ahimè…. invano.

 

Aggiornamenti sui ricorsi in atto

A Tutti i Leonida.

Vi aggiorniamo sullo stato attuale dei ricorsi suddivisi per regione:

VENETO – gli ultimi ricorsi sono stati depositati in data 19 e 25 novembre 2019;

FRIULI V.G. – ricorso depositato in data 12 dicembre 2019;

BOLZANO – ricorso depositato il 16 dicembre;

TRENTO – ricorso depositato il 18 dicembre;

LOMBARDIA (Brescia e dintorni) – UDIENZA FISSATA nelle date del 15 e 22 aprile 2020.

… e non finisce qui, perché a questi, seguiranno altri ricorsi riguardanti i soggetti che hanno inviato in ritardo le indispensabili diffide all’Inps.

Per Tutti costoro il ricorso sarà depositato entro gennaio 2020.

ARMATEVI DI PAZIENZA.