CORONAVIRUS: ITALIA, ITALIANI

Articolo di Stefano Biasioli – mercoledì 4 marzo 2020

 Ne ho abbastanza. Ne ho abbastanza di numeri, di comparsate televisive da parte di politici, tecnici, presunti tecnici. Ne ho abbastanza di gente incompetente (almeno nel 75% dei casi) che parla di una nuova influenza di cui sappiamo poco o nulla. Ne sapremo di piu’, tra mesi, quando questa “peste moderna” sarà passata. Peste moderna ? Sono abbastanza vecchio da ricordarmi gli oltre 3500 morti (alcuni dicono 5000) prodotti dall’asiatica; sono abbastanza vecchio da ricordarmi gli incubi indotti dall’HIV, anche nei soggetti sessualmente “consapevoli”, e di quelli prodotti dalla SARS e dalla peste suina.

Ma adesso si sta esagerando. Sono medico, ma non sono virologo e non mi hanno mai appassionato le malattie infettive anche se ( essendo nefrologo) in tutta la mia vita professionale ho avuto a che fare con Epatite B e C, con pazienti immunodepressi (trapiantati e non) e con pazienti massacrati dalla sindrome nefrosica.

Mi fido del noto virologo padovano che, da almeno un mese, sostiene che il Coronavirus-19 era tra Noi almeno da Novembre/Dicembre 2019  e che ci sono già 2 varianti del coronavirus attuale (COVID 19). Concordo sul fatto che il vaccino arriverà a patologia scomparsa, forse non prima dell’autunno 2021.

Concordo con i consigli sanitari diffusi, ogni ora. Sono quelli di una normale igiene e quelli legati ad alcune abitudini “civili”, spesso desuete.

Ho apprezzato ed apprezzo il decisionismo di Zaia e Fontana, non posso esimermi dall’osservare che il  governo nazionale ne ha combinato di cotte e di crude, spargendo il panico tra i “vecchietti ed i vecchi”, addirittura colpevolizzati di esistere. I fatti sono pochi, le incertezze molte. Per questo, ricordo pochi numeri e faccio alcune domande, banali banali.

Dove sono i governanti che hanno tolto alla sanità italiana, in 10 anni, 37 miliardi di euro? Dove sono i politici che hanno portato la spesa sanitaria italiana dal 7,4% del PIL (anno 2009) al 6,3% del PIL (anno 2018), mentre in Francia e in Germania la spesa sanitaria è oggi superiore al 9% del PIL ?

Dove sono i politicanti che hanno ridotto il numero dei posti letto ospedalieri da circa 200.000 (anno 2010) a circa 160.000 (anno 2019), ossia da 3 posti letto per mille abitanti a 2,7 per mille abitanti? Chi ha fatto queste scelte, quando la UE aveva un valore medio di 3,7 posti per mille abitanti ?.

Chi ha deciso di ridurre i posti letto in terapia intensiva da 324/100.000 abitanti (2007) a 275/100.000 abitanti (anno 2013)…ossia ad un numero di posti letto intensivi pari al 44% circa di quelli della Germania?

Chi ha fatto il sordo nei confronti dei medici sindacalisti (tra i quali il Sottoscritto), che – durante le trattative del CCNL 2002-2003- hanno, inascoltati, urlato che ci sarebbe stata, dopo 10-15 anni, una carenza di circa 10.000 medici e di un numero imprecisato di infermieri?

Adesso, non si pianga sul latte versato. Mancano posti letto nelle rianimazioni; soprattutto manca personale sanitario. Non secondo me, ma secondo il Prof. G. Bertolini del Mario Negri (studio Prosafe Margherita) se ogni medico deve seguire più di 4 posti letto intensivi, la mortalità aumenta dell’8%.

Ogni taglio economico alla sanità pari al -0,9% del PIL può causare un aumento importante della mortalità (+0,8%). Ad esempio, nel Sud d’Italia, nell’anno 2015, sarebbero morte 244 persone in meno, se fossero stati rispettati gli standards ospedalieri!

244 morti in meno. Il Covid, ad oggi, ha causato, INDIRETTAMENTE e NON DIRETTAMENTE, 55 decessi, in tutta Italia.

Ho un grande rispetto per i malati e per chi muore. Se non l’avessi non avrei fatto il medico e, soprattutto, non avrei scelto la specialità di nefrologia-emodialisi.

Ma occorre essere seri. Chi non credeva ai vaccini, ora taccia…! Chi pensava che investire in sanità fosse inutile, si vergogni. Chi ha gettato denari pubblici per scopi elettorali e di partito, verrà giudicato, un giorno.

Soprattutto dagli over 65….da quelli che, per Qualcuno, non dovrebbero aver diritto al voto. Mentre sono quelli che hanno tenuto in piedi, con il loro lavoro e con le loro tasse, il welfare italiano.

Sono quelli che, a scuole chiuse, badano ai nipoti e insegnano loro le regole del vivere civile. Regole, oggi, largamente desuete !

P.S.

Passato lo Tsunami del Coronavirus, qualcuno vorrà poi affrontare seriamente il problema dell’inquinamento da PFSAS-PSOA, ampiamente presente nel nostro Veneto?

O aspetteremo che questi “tossici” danneggino i nostri discendenti, compromettendone gli organi vitali?

Stefano Biasioli

Primario Nefrologo in pensione

Segretario APS-Leonida

Past President CIMO

SANITA’ 2020..statistiche.