FARE CHIAREZZA SU PENSIONI , ASSISTENZA E PREVIDENZA

Per la settima volta, il Rapporto n° 7– redatto dal Centro Studi e Ricerche di Itinerari previdenziali – ha confermato quanto CONFEDIR, APS-LEONIDA e FEDER.S.P.eV. sostengono da circa 15 anni. (Troverete il Rapporto integrale e le Tabelle da Noi elaborate nella Sez. “LEGGI & DECRETI” Assistenza e Previdenza_vers_INTEGRATA_20_2_2020

In questo articolo riassumiamo la sostanza dei problemi e le cifre reali relative al Bilancio INPS-2018.

La verità è che il BILANCIO PREVIDENZIALE PURO 2018 dell’INPS è IN ATTIVO (+ 35, 247 miliardi) e che il BILANCIO ASSISTENZIALE 2018 INPS costa allo STATO (ossia a tutti i contribuenti attivi) ben 116,466 miliardi di euro.

116,466 miliardi sono il 4,56% del PIL !!!

Non solo ma, in una Italia in cui solo il 49% della popolazione presenta la denuncia dei redditi e paga le tasse, ben 8.286.787 di cittadini ricevono una pensione assistenziale.

Ulteriore passo.

Nel 2018, il numero delle PENSIONI INPS (previdenziali + assistenziali) è stato di 22.785.711, perche’ i 16.004.503 pensionati ricevono, ciascuno, 1,43 pensioni a testa.

Un semplice calcolo porta cosi’ a dimostrare che il  51,78% dei pensionati INPS fruisce  solo di una PENSIONE ASSISTENZIALE, ossia di una pensione non legata a contributi versati.

QUESTA è l’ITALIA di OGGI : una Italia in cui il 49% delle gente non paga le tasse e in cui il 51,78% dei pensionati riceve una “pensione assistenziale”, regalata dagli altri cittadini/lavoratori/pensionati.

Non solo, ma mentre – dal 2008 al 2018 – la SPESA PREVIDENZIALE “PURA” E’ CRESCIUTA dell’1,4% ANNUO, invece la spesa ASSISTENZIALE “PURA” è CRESCIUTA del 4,3% ANNUO !

Ancora, il N° dei pensionati INPS 2018 (16.004.503) è il piu’ basso degli 22 anni mentre il rapporto tra lavoratori attivi/pensionati (1,45) è il miglior risultato degli ultimi 22 anni (valore ottimale 1,5..) e tenderà a crescere – nonostante il reddito di cittadinanza ! NdR- per progressiva scomparsa dei titolari di pensione da piu’ di 38 anni….

Ancora, POCHI RICORDANO CHE LA CPS (cassa pensione sanitari) è stata distrutta, creando l’INPDAP, per salvare altre casse pesantemente in rosso. Ebbene, ancor oggi, il Fondo dipendenti ex FF.SS, la Gestione Artigiani, la Gestione Coltivatori Diretti/Coloni/Mezzadri, continuano a essere in rosso….per oltre 10,4 miliardi/anno, che si aggiungono alla spesa previdenziale…!

Categorie protette da decenni. Una volta le proteggeva la DC, che da loro traeva milioni di voti. Ma, ora, perche’ non si sistemano le cose?

E che dire dei CONTRIBUENTI SILENTI, ovvero dei denari di coloro che, pur avendo versato denari all’INPS, non riceveranno mai una pensione, per mancato raggiungimento dei requisiti richiesti? Questi denari, dove vanno?

DAI NUMERI VERI ALLE PROPOSTE

Pragmatici come siamo, passiamo dai numeri reali alle proposte:

1) FARE TOTALE CHIAREZZA SUL BILANCIO INPS, SEPARANDO IL BILANCIO ASSISTENZIALE da quello PREVIDENZIALE.

Sara’ cosi’ evidente, ai cittadini e financo ai politici della sinistra, che la spesa assistenziale è diventata mostruosa e lo sarà ancora di piu’ con l’aumento dell’assistenzialismo politicamente voluto dai governi 2008-2022, scelta che ha certamente aumentato il debito pubblico. Scelte assistenzialistiche fatte invece di favorire l’aumento dei posti di lavoro, riducendone il carico fiscale.

Non si tratta di “un’operazione di maquillage” come sostiene Cazzola, ma di una  premessa doverosa, per non dover subire gli STRALI della UE per la “spesa pensionistica eccessiva” e per poter correttamente programmare il futuro, evitando gli errori fatti dalla Fornero in poi…. Ricordiamo che tale separazione era prevista dalla legge 88/1989….Sono passati 31 anni, invano.

2) ISTITUIRE UNA BANCA DATI dell’ASSISTENZA 

come proposta da Alberto Brambilla (CNEL, 13/11/19), con possibilità di un miglior controllo della spesa e con possibili risparmi nella gestione…

3) ISTITUIRE UNA ANAGRAFE GENERALE dell’ASSISTENZA

dove far confluire per CODICE e NUCLEO FAMILIARE, tutte le prestazioni erogate dallo Stato, dagli Enti pubblici e dagli Enti locali, cui associare le prestazioni offerte dal privato.

Ciò consentirebbe di conoscere correttamente quanto ogni soggetto e ogni nucleo familiare percepisca dai vari Enti erogatori e di ottenere (verosimilmente, come gia’ avvenuto per il reddito di cittadinanza) risparmi valutabili sui 100 milioni di euro, ora a carico della fiscalità generale.

4) COME COMINCIARE ?

Intanto DANDO A OGNI NEONATO e a OGNI NUOVO PENSIONATO una TESSERA SANITARIA che INCLUDA OGNI INFORMAZIONE UTILE sul piano anagrafico, sanitario e previdenziale.

Per  quest’ultimo aspetto, andrebbero inseriti i codici delle prestazioni previdenziali e assistenziali, del singolo e dell’intera famiglia, compresa la denuncia dei redditi annuale.

Il tutto, da tenere a disposizione per i controlli casuali, inclusi quelli della polizia stradale.

L’ “impresa” non sarebbe difficile, sol che lo si volesse….! Ma, l’l’Italia di oggi è basata sul caos, generale: politico, economico, organizzativo. Sulle regole violate migliaia di volte, cambiate migliaia di volte, interpretate diversamente migliaia  di volte.

Con la Magistratura che svolge un  ruolo suppletivo ingiustificato: quello di tamponare (in modo parimenti disorganico) i vuoti creati dalla politica.

Esempi ? Basta leggere i quotidiani, ogni tanto.

Ad maiora !

Stefano Biasioli
Past President CONFEDIR
Segretario APS LEONIDA
Consigliere CNEL